Tempi della giustizia lumaca, a Spoleto si corre ai ripari con l'informatica - Tuttoggi.info

Tempi della giustizia lumaca, a Spoleto si corre ai ripari con l’informatica

Sara Fratepietro

Tempi della giustizia lumaca, a Spoleto si corre ai ripari con l’informatica

Procedimenti penali 'parcheggiati' tra Procura e Tribunale per mesi o anche anni, grazie all'informatica gli uffici giudiziari di Spoleto fanno fronte alle criticità ed alle carenze di personale e magistrati
Lun, 01/04/2019 - 12:33

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Duemila inchieste bloccate presso la Procura della Repubblica di Spoleto (che ha competenza anche per i territori di Valnerina, Folignate e Tuderte)  in attesa di fissazione della prima udienza. Con i tempi della giustizia che si allungano a dismisura e i procedimenti penali a rischio prescrizione. A correre i ripari, computer e mouse alla mano, ci hanno pensato due giovani magistrati spoletini, il sostituto procuratore Patrizia Mattei ed il giudice penale Luca Cercola. Che hanno introdotto negli uffici giudiziari spoletini il sistema operativo “Giada 2”, una svolta contro la giustizia lumaca.

Quanto attivato in questi ultimi anni, ed in particolare le novità delle ultime settimane, è stato al centro del convegno “L’informatica negli Uffici giudiziari e la realtà di Spoleto. Efficienza dei servizi e opportunità per gli utenti” ospitato a palazzo Mauri nei giorni scorsi. Magistrati, avvocati, rappresentanti delle forze dell’ordine e dipendenti degli uffici giudiziari hanno affollato la sala al primo piano, mentre a relazionare sui problemi di Procura e Tribunale e sulle soluzioni messe in campo sono stati la dottoressa Mattei ed il dottor Cercola, oltre ai sostituti procuratori di Perugia Mario Formisano e Paolo Abbritti che hanno coadiuvato i colleghi spoletini in questo percorso di informatizzazione.

Ad aprire la mattinata sono stati i saluti del sindaco di Spoleto, Umberto De Augustinis, che ha ricordato l’impegno del Comune per la realizzazione della cittadella giudiziaria, il procuratore capo spoletino Alessandro Cannevale, che ha tessuto parole di elogio per i giovani magistrati autori di questa ‘svolta’ informatica, e il presidente del Tribunale Silvio Magrini Alunno. Quindi gli interventi del presidente dell’Ordine degli avvocati di Spoleto, Maria Letizia Angelini Paroli, del presidente della Camera penale Salvatore Finocchi e del vicepresidente del Bim, Tullio Fibraroli, ente che ha sostenuto economicamente il progetto e che è pronto a continuare ad aiutare la Procura spoletina anche in futuro. A Spoleto è arrivato anche il procuratore generale della Corte d’appello di Perugia, Fausto Cardella.

Al centro dell’incontro la presentazione – come spiegato dal pm Patrizia Mattei – della collaborazione proficua dal punto di vista dell’informatica tra la Procura della Repubblica ed il Tribunale di Spoleto per quanto riguarda l’avvio del programma ‘Giada 2’, concretizzatasi con la firma di un protocollo di intesa tra i due uffici giudiziari.

Punto di partenza delle novità introdotte, sono state le grandi criticità che già dal 2015 erano state evidenziate dal procuratore capo Cannevale: la carenza del personale amministrativo, le piante organiche del personale amministrativo e dei magistrati inadeguate all’aumento esponenziale degli utenti del circondario e l’arretrato delle iscrizioni delle notizie di reato, pari addirittura ad 8 mesi, per i procedimenti su indagati noti ed addirittura di diversi anni per i procedimenti iscritti a registro ignoti. “Altra immensa criticità – ha spiegato la dottoressa Mattei – era l’incremento esponenziale delle pendenze in ogni registro, a partire dal 2013, quando è stata ampliata la competenza della Procura e del Tribunale di Spoleto. Nel 2015 c’erano oltre mille pendenze a sostituto procuratore, con i 4 magistrati in organico. Oltre a questo, si è sommata nel tempo la giacenza cronica di un ingente numero di procedimenti con avviso di conclusione delle indagini già notificato, con richiesta di fissazione della data della prima udienza dibattimentale, giacenza con un periodo minimo di 6 mesi ad oltre 1 anno”. Su questo è stato fatto un monitoraggio: a settembre 2018 c’erano circa 1500 procedimenti fermi con decreto di citazione pronto ma senza fissazione di udienza, numero diventato di 1921 procedimenti fermi a dicembre 2018, numeri veramente sconcertanti. Per il tribunale quindi una mole di lavoro enorme.

Procura e Tribunale hanno quindi applicato dei “rimedi” già esistenti, ma finora mai usati a Spoleto. “Abbiamo cercato di diffondere ad ogni livello gli applicativi informatici ministeriali“. Non è stato facile, perché i magistrati promotori dell’informatizzazione degli uffici giudiziari spoletini hanno dovuto studiarsi manuali da almeno 1500 pagine ciascuno.

Primo applicativo avviato in Procura è stato il portale delle notifiche di reato (Ndr), che ha interessato i rapporti con la polizia giudiziaria, con la precompilazione  da parte delle forze dell’ordine di un modulo con i campi essenziali della notizia di reato, snellendo così il lavoro che sarebbe ricaduto sulle spalle di un unico lavoratore della Procura preposto. In questo modo si è consentita la riduzione drastica dei tempi di iscrizione delle notizie di reato, sia verso noti che ignoti e la riduzione del rischio di dispersione delle notizie di reato che invece potrebbe avvenire per colpa dei fax. Un altro progetto attivato è stato il Tiap, piano di trattamento informatico degli atti processuali: consente la gestione informatica del fascicolo processuale, con possibilità di integrarlo nei vari step. L’obiettivo finale è disporre di un fascicolo digitale, a disposizione degli uffici e degli avvocati.

L’ultima innovazione, attivata a metà marzo, è stata la possibilità di far dialogare i due sistemi precedentemente attivati. Per la prima parte delle indagini, il fascicolo digitale in questo modo è già composto automaticamente, con grande risparmio di tempo ed un servizio più efficace.

Infine, l’attivazione di “Giada 2”, che rappresenta la soluzione al grande problema dei fascicoli “parcheggiati” tra Procura e Tribunale. Si tratta infatti di un applicativo della consolle del magistrato penale che, con un algoritmo particolare, consente l’assegnazione automatica e bilanciata del numero dei processi che vengono assegnati ai giudici monocratici e collegiali, con riferimento alla prima udienza dibattimentale. All’esito di questa possono essere calendarizzate altre udienze. “Giada 2” scarica i dati già dal registro informatico e carica tutti i dati relativi all’udienza automaticamente, senza che i cancellieri debbano procedere ad ulteriori compilazioni. Insomma un lavoro semplificato per tutti, Procura e Tribunale, rispondendo con un migliore servizio e maggiore celerità agli utenti.

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