Tartufaie controllate, "Inascoltato appello dei cavatori, da Regione tutto tace" - Tuttoggi.info

Tartufaie controllate, “Inascoltato appello dei cavatori, da Regione tutto tace”

Davide Baccarini

Tartufaie controllate, “Inascoltato appello dei cavatori, da Regione tutto tace”

Ven, 21/01/2022 - 14:01

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Il consiglere Pd Bettarelli annuncia interrogazione “Dalla maggioranza solo qualche incontro ma nessuna novità sul fronte dell'annunciata volontà di revisione della legge 12/2015”, a fine ottobre era andata in scena anche la protesta pacifica dei tartufai

A circa 8 mesi dall’appello lanciato dall’Associazione tartufai Alto Tevere e dal ‘Comitato per la Libera Cerca’ circa ‘l’anomala proliferazione delle autorizzazioni di tartufaie controllate’ e la necessità di revisione della Legge regionale 12/2015 disciplinante la materia, dopo Commissioni Consiliari e tavoli tecnici annunciati, tutto tace da parte della Regione Umbria”.

Lo scrive il consigliere Pd Michele Bettarelli (vice presidente Assemblea legislativa) annunciando in merito una interrogazione alla Giunta regionale.

Una maggioranza apparentemente disponibile – aggiunge -, che nel giugno 2021, nel corso della seduta dedicata della II Commissione, aveva dichiarato di accogliere le istanze di tutti gli intervenuti (Associazioni dei tartufai, rappresentanti Associazioni di categoria, dirigenti regionali e Afor), annunciando che la Commissione avrebbe dato vita, già da settembre, ad un tavolo tecnico. La stessa disponibilità mostrata nei mesi successivi, a parole, dall’assessore Roberto Morroni, che aveva sottolineato ‘il valore di queste associazioni, orgoglio per il territorio tifernate, che meritano di essere maggiormente valorizzate e tutelate’” .

Peccato – osserva Bettarelli – che oggi, a circa 8 mesi di distanza da quella Commissione, tutto taccia da parte della Regione Umbria. Nonostante sia evidente quanto la Tartuficultura non solo qualifichi e caratterizzi il territorio umbro, il patrimonio culturale, umano e di tradizione, ma sia anche perno di un importante indotto economico. E nonostante dal 16 dicembre 2021 la ‘cerca e cavatura del tartufo in Italia’ siano ufficialmente iscritte nella lista Unesco del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità”.

Va ricordato che pure a fine ottobre, in occasione dell’inaugurazione della Mostra del Tartufo di Città di Castello, i cavatori altotiberini avevano fatto ritardare la cerimonia di apertura con una protesta pacifica volta a riportare l’attenzione delle istituzioni sul moltiplicarsi ingiustificato di tartufaie controllate. Anche allora c’era stato un faccia a faccia tra il vicepresidente dell’Associazione Tartufai Lorenzo Tanzi e l’assessore regionale alle Politiche agricole Roberto Morroni, durante il quale quest’ultimo aveva addirittura garantito – entro la fine del 2021 – un incontro (mai avvenuto) con i tartufai, “per trovare un punto di equilibrio tra la tutela della proprietà privata e l’attività di libera cerca”.

Il consigliere PD ha dunque annunciato una sua interrogazione alla Giunta regionale, “per chiedere notizie circa l’iter più volte annunciato sulla revisione del testo di legge regionale 12/2015, disciplinante la materia, e per chiedere se l’assessore Morroni voglia aspettare che decida Roma e la legge nazionale contenente ‘Disposizioni per la ricerca, raccolta, coltivazione e commercializzazione dei tartufi destinati al consumo’… ferma dal settembre 2018”.

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