Entro mercoledì il pronunciamento sullo stop alle specie che per Ispra vanno tutelate fino al 1° ottobre | Il giudice si è riservato su una sentenza semplificata
Si è conclusa martedì mattina, poco dopo le 11, l’udienza di camera di consiglio del Tar dell’Umbria sulla sospensiva al Calendario venatorio decretata a seguito del ricorso delle associazioni ambientaliste, contro la quale hanno fatto un controricorso Regione Umbria e associazioni venatorie.
Da sabato 24 ripristinato
il pieno Calendario venatorio dell’Umbria
Caccia, ecco il pronunciamento del Tar
sulla sospensiva del Calendario venatorio
Al termine della seduta, il presidente del tribunale ha annunciato la possibilità di un decreto relativo alla sospensiva entro la giornata di mercoledì (difficilmente, quindi, nella serata di martedì). Ma si è anche riservato di emettere una sentenza semplificata nel merito delle questioni poste. Il ricorso verte principalmente sul parere di Ispra, che chiedeva per la gran parte delle specie di non avviare la caccia prima del 1° ottobre. E ciò anche in ragione della siccità vissuta in estate. Nella replica, la Regione argomenta il motivo che aveva portato ad avviare l’apertura della stagione venatoria generale al 18 settembre.
Proprio la sospensiva accordata ha portato la Regione a modificare il Calendario venatorio sino al 29 settembre. Con l’apertura di domenica scorsa in cui si è sparato solo alle specie colombaccio, merlo, gazza, cornacchia grigia e ghiandaia.
Sulla base del pronunciamento del Tar la Regione è pronta a intervenire nuovamente sul Calendario venatorio.
Per i cacciatori da una parte e gli animalisti dall’altra sono comprensibilmente ore di trepidante attesa. E intanto mercoledì, come era scontato, si va a caccia con le stesse regole di domenica scorsa: da appostamento e solo per colombaccio, merlo e corvidi.