Tamponi 'pubblici' nei laboratori privati, manca ancora la firma della Regione Umbria

Tamponi ‘pubblici’ nei laboratori privati, manca ancora la firma della Regione Umbria

Redazione

Tamponi ‘pubblici’ nei laboratori privati, manca ancora la firma della Regione Umbria

Ven, 07/01/2022 - 10:50

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Coinvolgimento dei laboratori privati nell'esecuzione dei tamponi a carico del sistema sanitario nazionale ancora fermo nonostante gli annunci della Regione

Bloccata ancora la possibilità di effettuare tamponi molecolari e test antigenici nei laboratori privati a carico però del Sistema sanitario nazionale. La misura, annunciata dalla Regione Umbria una settimana fa per risolvere in parte il grande problema del testing legato al Covid-19 (e relative quarantene), non è ancora operativa.

La Regione Umbria, infatti, non ha ancora provveduto alla firma della convenzione. Mentre i laboratori privati si dicono pronti già da due settimane ad aiutare il sistema pubblico.

A spiegarlo, in una nota, sono i referenti regionali delle associazioni rappresentanti i laboratori privati, il dottor Paolo Pelosi per Anisap, la dottoressa Patrizia Pasciuti per Federlab e il dottor Sandro Contenti per Osap.

“Al momento, se il primo tampone per l’individuazione della positività al virus può essere svolto dal Sistema sanitario nazionale e dai centri privati (laboratori privati, farmacie, punti prelievo), – ricordano le tre associazioni – i tamponi di fine isolamento sono ancora ad esclusivo appannaggio del Ssn che ha deciso di farsene completamente carico”.

Per far fronte a questa situazione, il Governo ha emanato il Decreto Legge n. 229 del 30 dicembre 2021 e la successiva Circolare del Ministero della Salute del 30 dicembre 2021, recepiti dalla regione Umbria con il DGR 1373 del 31/12/2021, con il quale si autorizzano i centri privati abilitati (laboratori privati, farmacie, punti prelievo) a eseguire i tamponi di ‘uscita’ sia per le persone in isolamento per effetto di un tampone positivo, che per coloro che si trovano in quarantena a causa di un contatto stretto e che, scaduti i termini di legge (5, 7 e 10 giorni a seconda dei casi) vogliano uscire dall’isolamento/quarantena. Una possibilità allargata anche a quei soggetti già in possesso di prenotazione Asl la cui data sia superiore ai termini di legge: anche in questo caso, dunque, è possibile eseguire il tampone in una struttura privata. In questo modo, si dovrebbe sgravare di molto il SSR e ridurre notevolmente le attese dei cittadini che in questo momento sono costretti, loro malgrado, ad un isolamento oltre i termini di legge.

Convenzione tra Regione e laboratori privati abilitati

Alla luce delle nuove misure, – ricordano Pelosi, Pasciuti e Contenti – la Regione Umbria ha deciso di istituire una convenzione con la quale i cittadini potranno rivolgersi ai centri privati per effettuare il tampone, senza alcun costo, ma con l’unico obbligo di firmare un’autocertificazione comprovante l’appartenenza ad una delle seguenti categorie aventi diritto:

  1. Caso positivo già preso in carico dal SSR 
  2. Caso positivo non ancora preso in carico dal SSR
  3. Contatto stretto già preso in carico dal SSR

e se in tutte e tre le casistiche, l’eventuale appuntamento per il tampone di ‘uscita’ dall’isolamento/quarantena con il SSR è oltre i termini di legge”.

“I laboratori privati, fin dal 24 dicembre 2021, giorno della prima convocazione da parte della Direzione Regionale Salute e Welfare, hanno dato la loro completa disponibilità ad ampliare le proprie agende e sono pronti per affiancare il servizio pubblico non solo con i test antigenici, ma anche con i tamponi molecolari (metodo PCR) non eseguibili, invece, in farmacia. Ricordiamo che i laboratori si presentano con ambienti dedicati con modalità e percorsi sicuramente sicuri perché soggetti a normative autorizzative molto rigide, e questo a garanzia del cittadino per la sua sicurezza e per la prevenzione della diffusione del contagio”.

Non c’è la firma dell’intesa con la Regione

Tutto è pronto, dunque, ma manca ancora il via libera della Regione Umbria e delle Asl territoriali. Ed intanto è passata una preziosa settimana. I rappresentanti delle tre associazioni ricordano infatti che “non è ancora stata sottoscritta la convenzione annunciata che darà, finalmente, ai laboratori privati la possibilità di prendere in carico i pazienti appartenenti alle tre casistiche, in totale sicurezza tramite i percorsi dedicati, eventuali ulteriori drive through e postazioni esterne. Le associazioni rappresentanti i laboratori privati (ANISAP, FEDERLAB, OSAP), dunque, ribadiscono alla Regione Umbria la loro piena operatività e la massima disponibilità – concludono – a dare il proprio contributo di fronte all’attuale situazione di emergenza e restano in attesa della firma della convenzione per poter accogliere i cittadini interessati”. 

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