Si è svolta oggi (venerdì 6 aprile) l’ennesima assemblea presso la mensa della Tagina di Gualdo Tadino. Ieri, dopo un incontro lungo e travagliato, l’azienda ha provveduto ad inviare al Tribunale di Perugia la richiesta di pagamento della cassa integrazione, per dare respiro e un minimo di liquidità ai circa 200 lavoratori, che da 6 mesi non percepiscono alcuna retribuzione, e alle loro famiglie.
Lunedì mattina (9 aprile) le organizzazioni sindacali Filctem Cgil e Femca Cisl chiederanno un colloquio al giudice interessato alla procedura concorsuale dell’azienda, che dovrà valutare la richiesta di pagamento diretto e la sua autorizzazione, per rappresentare la difficile situazione delle maestranze. Contemporaneamente i lavoratori accompagneranno le organizzazioni sindacali in questo viaggio della speranza, provati ormai da diversi mesi di forte sofferenza economica.
Intanto, sempre nella tarda mattinata di oggi, è arrivata anche la conferma dell’incontro svoltosi tra il Ministero del Lavoro e l’azienda Gambini di Sassuolo (unico soggetto interessato alla Tagina), per verificare la possibilità di accesso ad ammortizzatori sociali utili alla ripresa delle attività lavorative. “Pare che l’incontro di Roma sia stato positivo per la vertenza sul fronte degli ammortizzatori sociali – commentano Euro Angeli (segretario Filctem Cgil), e Fabrizio Framarini (segretario Femca Cisl) – ma tutto il lavoro fatto da istituzioni e sindacati per mantenere la speranza di una continuità lavorativa sarà vanificato se in pochi giorni non si realizzerà il passaggio di proprietà tra l’attuale compagine societaria e la Gambini Group di Sassuolo“.
I sindacati invitano inoltre la totalità dei soggetti politici a lavorare tutti nella stessa direzione, compresi ovviamente i parlamentari neoeletti. “È importante fare attenzione alle comunicazioni che si fanno circolare, specialmente se le informazioni non sono supportate da verifiche, perché possono creare malumori tra le maestranze, come é emerso anche in quest’ultima assemblea. Apprezziamo l’impegno di tutti – concludono Angeli e Framarini – purché gli sforzi vadano nella direzione della continuità aziendale e non a discapito dei lavoratori stessi. Di inutili proclami che denigrano e sviliscono il lavoro fino ad oggi fatto dalle organizzazioni sindacali, che hanno a disposizione tra l’altro sempre meno strumenti, non sappiamo cosa farcene”.