Il sindaco Stefano Zuccarini, insieme alla sua giunta, presentano in diretta streaming, una novità sul tema dell’ex Zuccherificio. C’è un parere legale, di un “valentissimo esperto, di rilevanza nazionale in materia giuridico – urbanistica, soggetto terzo rispetto alla vicenda” che scrive la parola fine sull’accordo del 2019 e apre una nuova pagina.
L’esperto scrive che “il progetto di subcomparto presentato non possa essere accolto dall’amministrazione per una duplice ragione. Il progetto si traduce in una variante di quanto previsto nel piano esecutivo decaduto e in contrasto con quanto previsto dall’articolo 17, terzo comma, della legge urbanistica. In secondo luogo perché il progetto si pone in contrasto con i divieti di edificabilità previsti nel Pai (Piano di assetto idrogeologico). Vincoli pienamente cogenti, anche nelle aree ricomprese in strumenti urbanistici decaduti”.
Un riferimento alla Convenzione e al Piano attuativo per l’area, scaduti nel 2015 senza il necessario e previsto esproprio dell’area Gabrielli. E sul futuro, Zuccarini va avanti: “Abbiamo ricevuto la disponibilità di Coop a continuare a sedersi al tavolo che non abbiamo mai abbandonato, rispettando il legittimo interesse del privato e rispettando anche la città, nell’interesse esclusivo della riqualificazione dell’area. Il fatto che l’amministrazione non ritenga praticabile l’accordo non significa che sarà degrado per quell’area. Il fatto che l’amministrazione ritorni titolare del potere conformativo della proprietà apre la possibilità a tutti, città, associazioni, cittadini, proprietà con la quale ci auguriamo di poter collaborare per questa nuova progettazione, per trovare soluzioni che condivideremo con la città e con tutti, usando l’area nel rispetto del proprietario e della città“.
Da chiarire come si inseriscono i ricorsi pendenti al Consiglio di stato, pronto a convocare un’udienza per arrivare a sentenza. Una macchina, quella dei ricorsi, che dovrà essere fermata quanto prima.
L’accordo “polpetta avvelenata“, ritenuto monco in quanto non includeva Magazzini Gabrielli, è stato seppellito da un nuovo corso. Nuovo corso, prima del quale, il sindaco ha voluto ricordare con una ricostruzione puntigliosa, la genesi della querelle, le richieste di ricorso “di 10 milioni” per “gli oneri di urbanizzazione“, “imputabile alle giunte precedenti“, il progetto de ‘I cipressi’ e la decisione dell’affidamento della redazione di un parere.