Sul progetto della nuova Collestrada, con l’ampliamento del sito commerciale per ospitare anche lo store Ikea, la sezione di Perugia di Italia Nostra chiede di rimette indietro l’orologio. Forse fuori tempo massimo, visto che con il via libera del Consiglio comunale è iniziato l’iter amministrativo per giungere all’approvazione del progetto.
E così, mentre ci si interroga soprattutto su come risolvere le questioni legate alla viabilità, Italia Nostra ritiene che il problema non si risolva ampliando le corsie stradali, ma ripartendo dalla pianificazione urbanistica del territorio. Perché il “Nodo” viario, per gli ambientalisti, è in realtà prima di tutto “storico, geografico, ambientale”.
Su Ikea doccia fredda dell’Anas
Per Italia Nostra, quanto fatto negli ultimi decenni in quell’area, da quando è stato consentito l’insediamento del polo commerciale, rappresenti “un gravissimo errore di valutazione urbanistica, che ha portato alla perdita della autentica vocazione dell’area”. Gli ambientalisti ricordano le qualità ambientali e storiche di quell’area, come l’Ansa degli Ornani (Sito di interesse comunitario), il castello medievale, il Bosco dei Baldeschi, l’ex Lebbrosario, e naturalmente il fiume Tevere.
Visione completamente diversa rispetto a quella dell’Amministrazione comunale, che sostiene che il progetto di ampliamento dell’area commerciale di Collestrada offrirà l’occasione per sanare alcune zone compromesse, come l’area ex Enel e, al di qua della superstrada, gli spazi comunali ora praticamente in abbandono.
O Ikea si fa a Collestrada o gli svedesi salutano
Ma Italia Nostra ricorda che oggi nei Piani regolatori si punti su acqua, aria, sviluppo sostenibile, mentre a Perugia si sia investito in “burocrazia e procedure amministrative“. Impostazione proseguita con questa amministrazione, secondo Italia Nostra: “Prendiamo atto che chi ci amministra e ci rappresenta non sta esercitando una funzione di traino e di indirizzo, ma ribadisce i limiti dell’esistente piegandosi sovente sugli stereotipi e sulle contraddizioni della cultura di massa“.
Sul progetto di Collestrada, dunque, Italia Nostra ritiene prioritaria una valutazione coordinata tra programmazione economica e pianificazione territoriale, valutazione ampiamente soppressa da mega strutture inutili e alienanti. “L’errore di Collestrada – prosegue Italia Nostra – si sintetizza nella necessità di intraprendere una grande mole di lavori infrastrutturali che non saranno mai al passo ed esaustivi e che comporteranno la massimizzazione dei costi con una minimizzazione dei benefici“.
Italia Nostra invita infine a riflettere su ciò che è avvenuto e sta avvenendo a Perugia, in casi come lo studentato di S. Bevignate, gli Arconi di via della Rupe. E poi, l’ex Policlinico, il polo commerciale di Olmo, il polo commerciale di via Settevalli, il polo commerciale di Collestrada, definiti “luoghi di consumo“.
Per l’Amministrazione comunale sono anche luoghi di lavoro, visto che l’assessore Fioroni, nel presentare il progetto, continua a ricordare la grande opportunità di portare a Perugia marchi che assicureranno mille posti di lavoro.
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