Studentessa cinese lasciata cadavere al Trasimeno, famiglia chiede 2,5 milioni - Tuttoggi.info

Studentessa cinese lasciata cadavere al Trasimeno, famiglia chiede 2,5 milioni

Sara Minciaroni

Studentessa cinese lasciata cadavere al Trasimeno, famiglia chiede 2,5 milioni

L'indagato chiede il rito abbreviato / Anche l'Università per Stranieri si è costituta parte civile
Mar, 27/01/2015 - 16:28

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Due milioni di euro. E’ questa la richiesta di risarcimento chiesta dal padre, dalla madre e dalla nonna di Cheng Shang, la studentessa cinese il cui corpo privo di vita è stato trovato nel 2013, nascosto tra la boscaglia a ridosso del Lago Trasimeno. Era una mattina di agosto quando alcuni ragazzi che stavano campeggiando a Monte del Lago hanno visto un corpo tra la vegetazione e hanno chiamato i carabinieri. Era quello della 19enne da qualche tempo in Italia per studiare e iscritta all’Università per Stranieri di Perugia.

Giorni di indagini portarono dritti verso l’ultima persona che ha visto la ragazza L.P., fiorentino 39enne che aveva stretto amicizia con la ragazza via internet e che secondo la procura di Perugia è responsabile di aver somministrato alla giovane, a sua insaputa una massiccia dose di Mdma, “con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di indurla a subire, in condizione di inferiorità fisica e psichica, energiche violenze sessuali” a questo si aggiungono i reati di omissione di soccorso e occultamento di cadavere e morte come conseguenza di altro delitto.

All’udienza preliminare che si è tenuta questa mattina al tribunale di via XIV Settembre era presente anche il Rettore dell’Università per Stranieri Giovanni Paciullo che ha chiesto e ottenuto dal giudice per l’udienza preliminare Lidia Brutti la costituzione di parte civile dell’ateneo, per il danno all’immagine subìto a seguito della drammatica vicenda dall’Istituzione di piazza Grimana. La famiglia della studentessa ha anche formalizzato, per mano del proprio legale avvocato Luca Maori, la richiesta di un risarcimento di 2 milioni e mezzo di euro. L’avvocato ha anche fatto presente la volontà della famiglia di rivolgersi alla stampa e alla città, forse un incontro si terrà sabato mattina.

Intanto questa mattina L.P. non si è presentato in aula, i suoi legali hanno comunque presentato la richiesta di rito abbreviato, che potrebbe valergli, in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena inflitta. La prossima udienza fissata per il 28 aprile, potrebbe essere già decisiva per un pronunciamento del giudice. 

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