Strategie di futuro per l'Umbria, presentato il documento di economia e finanza 2018-2020 - Tuttoggi.info

Strategie di futuro per l’Umbria, presentato il documento di economia e finanza 2018-2020

Alessia Chiriatti

Strategie di futuro per l’Umbria, presentato il documento di economia e finanza 2018-2020

Tra i capitoli la prevenzione sismica, il lavoro, il turismo, l'ambiente e la sanità | Cosa cambia nel prossimo triennio
Lun, 20/11/2017 - 14:51

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Una regione, quella umbra, alle prese con “l’uscita da una delle più difficili crisi che si sia mai trovata ad affrontare“. E con un Pil stimato in crescita “nonostante il grave sisma“, in crescita, secondo i dati di Bankitalia, già dello 0,6% nel 2016. E’ questo il quadro di cui si è discusso questa mattina, nella Sala Giunta di Palazzo Donini, a Perugia, durante riunione promossa dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, con i soggetti della concertazione socio economica ed istituzionale. Al centro dunque la discussione sul Documento di economia e finanza regionale 2018-2020 e dell’economia umbra e quadro strategico di una nuova fase di sviluppo.

La crisi e il sisma

E’ pur vero che l’Umbria, si legge nella bozza del documento stilato da Palazzo Donini, ha “pagato un prezzo tra i più elevati d’Italia a partire dal 2008″, ma la sua performance, nel periodo tra il 2014 e il 2017, si è caratterizzata “per un aumento medio sopra l’1% e dunque tra i più dinamici del centro nord”. Bene le imprese con oltre 50 addetti, così come l’export (+5% rispetto al 2016), mentre, dopo la scossa del 30 ottobre, ad avere una decisiva frenata, come già detto in altre occasioni, è stato il turismo, “con riduzioni del -22,5% negli arrivi e del -14,23% nelle presenze”. L’Umbria è tuttavia tornata ad essere progressivamente una meta turistica apprezzata, recuperando già a settembre 2017 un +6,1% negli arrivi e un +3,4% nelle presenze.

E proprio al sisma il Defr dedica una parte corposa, concentrandosi sulle attività per l’emergenza per il 2018. Prorogato lo stato di emergenza fino al 28 febbraio 2018, l’intenzione della Regione è di profondere grande impegno per l’attività di rendicontazione progressiva delle spese per l’emergenza. Nel corso del 2018, con i fondi assegnati dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, “si procederà alla ricostituzione della colonna mobile regionale con la sostituzione del materiale ammalorato e con il ricondizionamento delle altre attrezzature”. Al momento, inoltre, risultano assegnate risorse per circa 108 milioni di euro per il recupero del miglioramento sismico di una serie di edifici, mentre nel 2018 si procederà al rilascio delle concessioni contributive per la ricostruzione privata. Altro capitolo (l’Asse 8) riguarda la prevenzione sismica e il sostegno alla ripresa dei territori colpiti dal terremoto, grazie alle linee del POR Fesr 2014-2020. 200, infine, i milioni assegnati ad azioni di mitigazione del rischio sismico e di riqualificazione strutturale dei territori delle quattro Regioni dell’Italia centrale colpite dai recenti eventi sismici.

Ambiente, rifiuti e sanità

Altri capitoli quelli dell’ambiente e della sanità. Nel primo caso, l’Umbria ha deciso di puntare molto sulla tutela e la valorizzazione delle risorse idriche (anche con una ridefinizione del regolamento sugli scarichi), e con il raggiungimento per il 2018 della quota regionale del 72,3% della raccolta differenziata. Risulta strategico, per Palazzo Donini, ad inizio 2018, “l’avvio dei due nuovi impianti di trattamento di Belladanza di Città di Castello e di Casone di Foligno“. Sarà forte la spinta anche per la mobilità elettrica con il progetto “l’Umbria si ricarica“, cofinanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, con un finanziamento di altre 54 colonnine di cui 8 di tipo ultra veloce.

Nella sanità e nel sociale, il 2018 sarà importante da una parte per il Reddito di inclusione, a decorrere dall’1 gennaio, dall’altra la garanzia sui nuovi LEA e i progetti di sostegno del lavoro intramurario carcerario.

Il lavoro

Altro fronte che il Defr affronta all’interno della sua analisi corposa è il mercato del lavoro. Da un punto di vista occupazionale, “nel 2015 l’Umbria aveva recuperato ben 11mila dei 18mila posti di lavoro persi nel corso della crisi, nel 2016, invece, terminati gli incentivi previsti dalla legge di stabilità 2015 l’occupazione regionale aveva fatto registrare un saldo negativo con -6.000 unità“.

L’Umbria, che al momento occupa il nono posto nella graduatoria nazionale dell’occupazione e il decimo in quella di minor presenza di disoccupazione, dopo il sisma, si difende anche per il mercato del lavoro, laddove Marche e Abruzzo fanno registrare un trend peggiore (rispettivamente -2,8% e -2,4%). Per dare nuovo impulso alle imprese, si seguirà il solco della “Via Umbra” e dell’Industria 4.0: entro il primo trimestre 2018, “si comporranno e definiranno gli interventi relativi alla competitività e allo sviluppo”.

Saranno per questo privilegiate le procedure di selezione a sportello, con sostegno all’impresa, alla ricerca e allo sviluppo, con l’attivazione di accordi di innovazione, per i quali sarà possibile prevedere il supporto a grandi progetti di ricerca (da 5 a 40 milioni di euro di valore). Entrerà poi a regime la riforma del Fondo di Garanzia per le PMI e si punterà sempre di più a mercati come l’USA e l’Asia (Cina in particolare). Per il 2018-2019 sarà disponibile anche l’offerta formativa per l’apprendistato professionalizzante, disponibile per le imprese già dai primi mesi del prossima anno. Sarà infine revisionata la strategia di Garanzia Giovani, grazie al rifinanziamento da parte della Commissione Europea.

Turismo: un matrimonio con il benessere

Il brand Umbria sposerà per il prossimo trimestre la filosofia frl long tail, verso i settori legati al benessere (cammini, bike e sport in genere). Il lancio delle campagne on line e off line verrà affidato anche al rafforzamento del portale Umbriatourism, con una nuova gestione degli uffici IAT e un’app destinata agli utenti. Nella bozza del Defr, c’è spazio anche per la Film Commission, che vedrà la nascita del suo primo piano triennale, insieme alla costituzione della Fondazione che la gestirà, “ove – si legge – finanziariamente possibile“. Si proverà infine a integrare il Sistema museale regionale con quello nazionale oltre a valorizzare le residenze artistiche.

©Riproduzione riservata

Foto di repertorio
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