Strade umbre, 984 morti in 10 anni. A settembre il dossier di FLG – Ente Morale vittime della strada - Tuttoggi.info

Strade umbre, 984 morti in 10 anni. A settembre il dossier di FLG – Ente Morale vittime della strada

Redazione

Strade umbre, 984 morti in 10 anni. A settembre il dossier di FLG – Ente Morale vittime della strada

Mer, 01/08/2012 - 22:06

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Sara Minciaroni

Le strade umbre più pericolose che nel resto d’Italia. Secondo i dati dell’Associazione sulle strade umbre si muore di più e la colpa risiederebbe nella mancanza di controlli e nella mancanza di governance sulla sicurezza. E’ questa la denuncia della Fondazione Luigi Guccione Onlus, Ente Morale Vittime della Strada che insieme alle Sentinelle della strada e alla rete legale Flg lavoreranno da qui a settembre per presentare un dossier sulla sicurezza stradale in Umbria e che lancia l’invito ad investire i fondi della Rc auto destinati alle Regioni in favore delle vittime della strada.
I dati – Secondo la Onlus nel decennio trascorso l’indice di mortalità è stato del 2,7% mentre a livello nazionale dell’1,9%. Il numero dei morti, sempre nel periodo 2001-2010, è diminuito in Umbria del 32,5% mentre a livello nazionale del 42,4%. 984 i morti nel decennio passato: 8,7 morti ogni 100.000 abitanti in Umbria, 6,8 morti in Italia. Un sistema regionale che appare, nonostante le dichiarazioni delle amministrazioni locali, ancora in affanno e in serio ritardo.
Le responsabilità istituzionali – “Manca una strategia coerente di contrasto all’incidentali¬tà stradale – sostengono le associazioni – mancano idee ed azioni politiche coerenti. Nessun organo di governance per la sicurezza stradale supporta l’azione della Regione, Enti locali ed organizzazioni economi¬co-sociali. Certo, si dirà, per varare una modifica del Codice della strada ci sono voluti 1218 giorni”. Secondo l’associazione la Regione Umbria dovrebbe concertare con Governo, enti proprietari delle strade (Comuni e Province) ma anche con Anas Spa (si pensi alla sola E45) un programma pluriennale di manutenzione programmata delle strade che causano centinaia di incidenti ogni anno per il loro pessimo stato. Monitorando l’applicazione del protocollo che dovrebbe essere richiesto ai diversi Enti e applicando il principio di sussidiarietà: non manutieni la strada, ti tolgo strade e proventi. Concertazione che deve riguardare anche l’utilizzazione dei proventi contravvenzionali (Art. 208 CDS). Pochissimi Comuni effettuano la rendicontazione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sull’entità dei proventi introitati e sulla spesa di tali somme nonostante ci siano dei precisi obblighi di legge (Legge 120/2010). Ma alcune sezioni regionali della Corte dei Conti (Toscana, Piemonte e Veneto) hanno deliberato in materia.
Subito i centri assistenza alle vittime – “La Regione Umbria apra subito dei centri di Assistenza per le vittime utilizzando i fondi che le vengono destinati con il 10,50% della RCAuto”. E’ questa la proposta che viene lanciata. “Sarebbe un dovere dello Stato e delle sue Istituzioni offrire il ne¬cessario aiuto attraverso la creazione di appositi Centri di assistenza – gestiti anche con il coinvolgimento delle organizzazioni della società civile più rappresentative – nelle di¬verse province dove le vittime possa¬no ricevere una qualificata as¬sistenza e consulenza in campo medico, sociale, psicologico e legale”. La Regione Umbria potrebbe quindi attivare alcuni centri di assistenza: Case Rosse (come il sangue, visibile, delle vittime) dove sentinelle della sicurezza stradale, legali, medici, psicologi volontari accoglieranno le vittime per un’opera di assistenza interdisciplinare volontaria.”
La proposta di legge – Già definita una proposta di legge regionale per le vittime della strada e sui luoghi di lavoro, composta di 6 articoli e da una relazione tecnico-politico-sociale di accompagnamento, l’associazione la presenterà a settembre inviandola al presidente della Giunta regionale dell’Umbria.
Istituire una consulta regionale – La Consulta Nazionale sulla sicurezza stradale costituita con un accordo tra Ministero Infrastrutture e Trasporti dopo una prima fase di accreditamento della partecipazione delle organizzazioni economico-sociali e di istituzioni locali ha bisogno di un forte e rinnovato impulso. Anche perché sono 3 anni che non viene convocata. Per questo l’associazione propone l’istituzione di una consulta regionale sulla sicurezza stradale.
Cosa farà la fondazione – Comincerà col chiedere l’accesso agli atti nei Comuni ed in Regione per conoscere dai primi i proventi delle contravvenzioni ed il loro utilizzo, a dalla seconda l’entità delle somme stornate dal Ministero dell’Economia e Finanza alla Regione Umbria derivanti dalla percentuale del 10,50% della RCAuto per l’assistenza alle vittime della strada. Alla corte dei conti chiederà invece la verifica di legittimità contabile alla Magistratura Contabile sulle somme impiegate nell’ultimo quinquennio nel settore della sicurezza stradale in particolare sulle somme stanziate, impiegate e non utilizzate dei bandi nazionali del Piano nazionale sicurezza stradale. Chiederà inoltre di istituire gli Uffici per la sicurezza stradale in Regione, nei Comuni e nelle Province per coordinare le politiche di tutti gli assessorati che hanno competenze in materia e porle sotto la “direzione”, coordinamento e controllo di Sindaci e Presidenti al fine di valorizzare e rendere più incisive anche le stesse competenze e le azioni poste in essere dai diversi assessorati nel campo della sicurezza stradale.

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