Storia e prospettive dell’area dell’Anfiteatro romano, incontro alla sede Unuci | Foto - Tuttoggi.info

Storia e prospettive dell’area dell’Anfiteatro romano, incontro alla sede Unuci | Foto

Redazione

Storia e prospettive dell’area dell’Anfiteatro romano, incontro alla sede Unuci | Foto

Interessante conferenza dell'architetto Giuliano Macchia presso la sezione Unuci di Spoleto sulla situazione dell'ex caserma Minervio
Dom, 20/10/2019 - 10:33

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Come consuetudine nell’ambito degli incontri storico-culturali periodici organizzati dalla Sezione Unuci di Spoleto, mercoledì scorso nel Salone delle Conferenze il noto architetto Giuliano Macchia ha illustrato la storia del Complesso Monumentale, noto come ex- Caserma Severo Minervio, nel corso della conferenza sul tema “La storia e le prospettive dell’area dell’anfiteatro romano e dell’ex Monastero della Stella di Spoleto”.

Dopo il saluto  rivolto alle illustre personalità istituzionali e militari convenute, ai presidenti delle altre associazioni, alle Socie e ai Soci presenti numerosi con familiari ed amici, il presidente della Sezione  Brig. Gen. (ris) Ing. Antonio Cuozzo, prima  di dare inizio alla conferenza, ha voluto donare all’insigne professionista,   in segno di profonda gratitudine per l’entusiastica disponibilità manifestata all’incontro, il  “crest” della Sezione ed il libro sul “52° Reggimento Fanteria  ALPI “Obbedisco”, Reggimento istituito nel 1859 da Garibaldi ed appartenente all’Esercito Regio, di stanza per molti anni presso il Complesso Monumentale.

Dopo i ringraziamenti espressi al Presidente, l’architetto Macchia ha iniziato i suoi interventi attraverso la proiezione di significative immagini,  per illustrare sia le origini risalenti al I-II secolo d.C., sia le varie successive destinazioni d’uso del Complesso, di cui la città ha beneficiato nei secoli successivi e di cui, ancor oggi, molti cittadini non ne conoscono la reale composizione.

Attualmente c’è una grossa fetta di centro storico chiusa da troppi anni e che purtroppo versa nell’abbandono: l’area dell’Anfiteatro, comprendente chiese e monasteri, successivamente fusi nell’ex Caserma Severo Minervio.

In particolare,  il Complesso monumentale contiene tre chiese, di cui due intestate a San Gregorio e una ai Santi Stefano e Tommaso, e due monasteri, quello della “Stella” ed il “Monastero del Palazzo”,    oltre a chiostri, cortili e giardini. A seguito dell’unificazione dell’Italia e alla sottrazione dei beni della Chiesa da parte dello Stato Italiano, il Complesso di circa due ettari di superficie e chiuso  dalla cinta di mura urbiche costruite sul finire del XIII sec., fu destinato ad ospitare Unità Operative dell’Esercito, che, per adeguare gli ambienti alle proprie esigenze, procedettero ad apportare modifiche strutturali su interi edifici, molti dei quali di pregiato valore artistico ed architettonico, alterandone in tal modo l’uso e le destinazioni originari. Così l’area configurata a caserma, di conseguenza fu chiusa al libero accesso dei civili.

Come illustrato dal relatore, sulla storia di quest’area non esistono pubblicazioni, fatta eccezione per una ricerca alla fine degli anni ‘70 ad opera delle architette Anversa e Ferretti su commissione della Fondazione Antonini e finanziata dalla Fondazione Ca.Ri.Spo., peraltro mai data alle stampe, che ha contribuito a fare luce sul suo passato. I pochi precedenti si limitano alle ricerche dell’archeologo Sordini (sua una piantina del comparto che porta la data del 1913), agli studi ‘sparsi’ di Angelini Rota, Bruno Toscano e a un rilievo degli anni Settanta.

L’ultimo capitolo di questa lunga e affascinante storia risale al 1997 quando, in concomitanza con il terremoto, lo Stato promulgò una legge in virtù della quale la proprietà di tutto il Complesso, ormai in disuso, fu sottratta al Demanio della Difesa per essere riconsegnato al Comune di Spoleto e  consentire finalmente il libero accesso all’area.

Da quella data,  per la rivalutazione dell’ingente patrimonio urbanistico, si sono succeduti svariati progetti che, tuttavia, ancor oggi attendono di essere realizzati.

Fra i suoi possibili usi, tra i primi, è stato quello di ipotizzare la realizzazione di un Polo Scolastico, portando al suo interno gli Istituti a indirizzo Tecnico per Geometri e Magistrali, individuando nell’Università di Perugia un potenziale partner per la riuscita del progetto. Progetto che tuttavia non ha avuto seguito.

Concludendo il suo intervento, l’architetto Macchia ha accennato all’ipotesi tuttora in corso, ultima delle tante, con la quale il Sindaco Umberto De Augustinis si è fatto portavoce a suo tempo con l’ex presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, che prevederebbe il recupero del Complesso attraverso la realizzazione di un “Centro europeo polifunzionale di coordinamento delle emergenze e di direzione per le attività di studio e prevenzione sismica”.

Il Presidente  Brig. Gen. Ing. Antonio Cuozzo, riprendendo la parola, ha espresso parole di vivo compiacimento e di profonda gratitudine  all’illustre relatore per aver contribuito in modo efficace e con un’esposizione brillante, snella e minuziosa a diffondere una realtà avvincente di storia di Spoleto, purtroppo ancora per molti sconosciuta o solo parzialmente conosciuta. A riguardo  ha auspicato per il bene della Città che in un prossimo futuro si possa recuperare questo prezioso patrimonio artistico-archeologico-architettonico, attraverso il reperimento di risorse necessarie per un suo proficuo impiego a vantaggio della valorizzazione del bene comune e dell’incremento dell’ economia locale.

Quindi, a conclusione dell’incontro, ha rivolto particolari ringraziamenti al Sindaco dott. Umberto De Augustinis, al Direttore dello SMMT di Baiano Col. tec. Ing. Alessandro Primavilla, al Capo Ufficio Segreteria SMMT Ten. Col. g. (guas.) Gino Bacci,  al Presidente della Sezione UNUCI e del Nastro Azzurro di Foligno Ten. (cong.) Prof. Danilo D’Alessandro, al Magg. Gen.(ris.) ing. Renato Morlino, al Vice Presidente dell’AVIS di Spoleto Geom. Roberto Bastianelli, al Presidente Onorario dell’Associazione Filatelica Numismatica di Spoleto Sig. Sante Dionisi, all’Ispettrice Regionale II.VV. della CRI Miranda Trabalza, all’Ispettrice II.VV. C.L. CRI di Spoleto Sabrina Germini e a quanti   hanno voluto con la propria presenza esprimere vicinanza affettiva all’architetto Giuliano Macchia, all’UNUCI e alla Città,  dando  in tal modo maggior rilievo e  lustro alla serata.


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