“Un‘opera dell’ingegno di carattere creativo” che illumina la città di Gubbio dal 1981, così si potrebbe definire oggi tecnicamente l’Albero di Natale: la sua immagine o il suo nome, infatti, non potranno essere più utilizzati per scopi prettamente commerciali senza autorizzazione del Comitato. Dopo 32 anni da un esperimento pionieristico diventato, con lo sforzo del comitato degli “alberaioli”, una realtà caratterizzante per la città e per le festività natalizie, l’Albero di Natale più grande del mondo risulta depositato, dall’inizio del mese, come “opera inedita” alla Siae, Società italiana degli autori e degli editori. Oggetto di protezione, ai sensi della legge sul diritto d’autore, è l’opera in cui l’ideazione creativa si è concretamente espressa e “lo scopo della tutela – spiega il neo presidente del comitato Albero di Natale più grande del mondo, Lucio Costantini – è quello di evitare utilizzi, in particolar modo commerciali, dell’immagine o del nome dell’Albero non concordati e condivisi con il Comitato, per non cadere in situazioni che possano vedere il nome o l’immagine dell’Albero legate ad eventi o prodotti non ritenuti adeguati e in linea con quello che è lo spirito che anima i soci del Comitato”. Il comitato Albero di Natale ha depositato non solo l’immagine ma anche il nome e, quindi, se da un lato tutti potranno liberamente realizzare il proprio albero luminoso come già avviene a Castelbellino, Moiano e Soligo, dall’altro, esisterà un solo e unico “Albero di Natale più grande del mondo”, quello realizzato sulle pendici del Monte Ingino di Gubbio.
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