Lo sportello contro lo stalking a Foligno è aperto dalla provincia in centro e in una via raggiungibile solo attraversando una parte della città particolarmente buia e poco controllata, creando quindi problemi di sicurezza e di privacy per le donne che vi si vorrebbero rivolgere.
E' questo in estrema sintesi il succo dell'interrogazione presentata dal consigliere provinciale Paola de Bonis (Pdl) al presidente della Provincia di Perugia, ente che ha aperto lo sportello insieme al Comune e all'associazione di consumatori Adoc.
“Il centro storico di Foligno già soffre un problema legato alla sicurezza -si legge nell'interrogazione- e per raggiungere via del Reclusorio, occorre attraversare una parte della città particolarmente buia e poco controllata. L'ubicazione scelta non favorisce né stimola le persone a rivolgersi al servizio offerto, proprio per il timore di frequentare certi vicoli tenuto anche conto della particolare situazione psicologica nella quale versano”.
La de Bonis sottolinea poi come lo sportello soffra un problema di privacy, in quanto accorpato all'ufficio Relazioni Pubbliche, e come il servizio sia ancora troppo poco noto ai poptenziali utenti per carenza di comunicazione.
Il consigliere conclude valutando “estremamente valida l'iniziativa intrapresa dalla Provincia a tutela delle vittime di un reato persecutorio come lo stalking”, ma invita la provincia a valutare le questioni sollevate e i possibili rimedi, come una più adeguato posizionamento dello sportello, o una maggiore comunicazione.
Lo sportello anti stalking, presente anche a Perugia, è aperto a Foligno da quest'anno. Tra il 2009 e il 2010 sono stati segnalati in provincia 78 casi di questo reato, di cui il 90% contro le donne.