Luca Biribanti
Una rissa si è accesa nel pomeriggio di ieri in un bar nei pressi della stazione ferroviaria. Una pattuglia della Volante si trovava in servizio di perlustrazione del territorio e, accorgendosi del fatto, si è subito portata verso il locale. Alla vista della Polizia tutti quelli coinvolti nella rissa si sono dati alla fuga, tranne 2 uomini, indicati poi dai testimoni come i responsabili dell'inizio del parapiglia generale. Gli agenti sono riusciti a bloccarli, identificandoli poi come B.A., 23enne cittadino di nazionalità eritrea, mediatore linguistico, e G.B., 38enne di nazionalità albanese, imprenditore edile.
Per nulla intimidito dalla presenza degli agenti il cittadino albanese continua ad offendere pesantemente e a minacciare di morte il giovane eritreo; ai poliziotti non risulta difficile credere a quanto riferito dai testimoni, cioè che la rissa ha avuto origine perchè l'imprenditore edile ha dato dello 'sporco negro' al cittadino africano.
Dopo essere riusciti con molta fatica a riportare la calma, gli agenti hanno raccolto la versione del giovane mediatore linguistico, secondo il quale, nel bel mezzo della colluttazione, un altro uomo sarebbe intervenuto. L'eritreo indica un uomo di 42anni, J.A., cittadino macedone, imbianchino di professione, che gli avrebbe preso un braccio, torcendoglielo violentemente, per rubargli lo smartphone che aveva in mano.
L'imbianchino è stato effettivamente trovato in possesso del cellulare, che teneva ancora in tasca, ed è stato dunque arrestato per rapina.
G.B. È stato denunciato in stato di libertà per lesioni personali, minaccia e, in considerazione del tenore degli insulti rivolti al giovane eritreo, anche per violazione della legge sulle discriminazioni razziali (D.L. 122/93).
L’aggredito, è stato quindi visitato dai sanitari del pronto soccorso che gli hanno riscontrato lesioni ed escoriazioni guaribili in 25 giorni.
Il cittadino macedone, che è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura, questa mattina sarà giudicato con rito direttissimo dal Tribunale di Terni.
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