Jacopo Brugalossi
Una “vetrina” privilegiata per i produttori locali, la sicurezza della qualità dei cibi che arrivano nei piatti dei bambini a scuola e un “banco delle eccedenze alimentari” che rivestirà un importante ruolo sociale nei confronti dei più bisognosi. Ecco, spiegato in due righe, il progetto che prenderà vita a settembre prossimo a cui per mesi hanno lavorato il Comune di Spoleto e il Consorzio Abn – gestore del servizio di ristorazione scolastica della città – con la formula del project finance. Un investimento che alla ristorazione pura e semplice associa servizi ad alta valenza sociale. Ecco come.
Mercato a “Km 0” – Primo punto fondamentale sarà la realizzazione di un mercato a “km zero”, duplice opportunità per i produttori locali di avere commesse certe destinate alle mense e di mettere in vetrina la propria merce. Il mercato, infatti, si svolgerà nel parcheggio adiacente la ex stazione Spoleto-Norcia una volta la settimana – probabilmente il sabato – e sarà aperto a tutti. I cittadini potranno così portare in tavola i cibi acquistati direttamente dal produttore, contribuendo tra l’altro rimettere in moto l’economia locale.
Quasi 1400 pasti ogni giorno – Il consorzio Abn ha già avviato una serie di contatti con aziende locali specializzate nei settori ortofrutticolo e delle carni. Il loro coinvolgimento è centrale in un progetto che fa della ristorazione scolastica il suo punto di forza. Ben 1200 infatti sono i pasti che tutti i giorni arrivano nei refettori delle scuole, a cui vanno aggiunti i 40 destinati ai centri diurni per disabili e le derrate per i circa 100 utenti degli asili nido. “Questo modello di riferimento – ha sottolineato il presidente di Abn Andrea Corcontento – si propone di affiancare le procedure sulla qualità a contenuti di conoscenza e di responsabilità nei confronti della propria comunità”. Il tutto, tra l’altro, con costi più bassi per l’ente pubblico, che risparmierà 6 centesimi sul singolo pasto (dagli attuali 4,72 a 4,66 euro) e circa 30mila euro ogni anno scolastico.
Banco di recupero delle eccedenze – Gli alimenti a km zero destinati ai centri cottura gestiti da Abn arriveranno su una “piattaforma di distribuzione”, da cui poi verranno selezionati e smistati. Accanto alla piattaforma – ecco la parte “social” del progetto – sorgerà un banco di recupero delle eccedenze, ulteriore centro di distribuzione di prodotti che invece di finire nei cassonetti dei rifiuti verranno messi a disposizione dei più bisognosi, grazie all’intermediazione delle varie associazioni di volontariato presenti sul territorio. Non solo pasti cucinati e non “spediti”; sul banco delle eccedenze si punta a far arrivare anche i cibi prossimi alla scadenza dei supermercati o quelli che i ristoranti non riescono a smaltire. Un modello etico, prima ancora che territoriale e di qualità, grazie al quale trovare nuovi stimoli per superare il momento difficile che si sta attraversando.
Altri servizi – In quest’ottica vanno visti i servizi di sportello interculturale e di housing sociale che il Consorzio Abn ha inserito nel progetto. Il primo punta a migliorare e ad abbassare i costi a carico del Comune – portandoli dagli attuali 22mila a 15mila euro – di una realtà già attiva sul territorio, che conta 5mila accessi annui. Il secondo rappresenterà invece un sostegno concreto a tutti coloro che hanno delle difficoltà nel reperire un alloggio o nel risolvere le controversie quotidiane ad esso relative.
Appalto più grande di sempre – Quello che si appresta a nascere sarà il primo “project finance” di servizi in Umbria, e la gara d’appalto che ne deriverà la più importante mai affrontata dal Comune di Spoleto. Il valore complessivo del bando sfiora infatti i 9 milioni di euro (8,7 per l’esattezza) ed avrà una durata di otto anni. La gara sarà ad evidenza pubblica, col Consorzio Abn che, in qualità di soggetto proponente, potrà godere di un diritto di prelazione ove la sua offerta non risultasse la più conveniente per l’amministrazione Comunale.
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