“Ieri sera verso le ore 18.30, mia suocera ottantacinquenne ed io siamo entrate nella chiesetta di un Convento del luogo per assistere alla Santa Messa”.
Inizia così la lettera che una lettrice ha voluto indirizzare al giornale per raccontare un episodio, che definiremo “inusuale”, accaduto in una chiesa nelle vicinanze di Spoleto e che ha visto protagonista la lettrice e sua suocera, una donna anziana con qualche problema di salute.
“Siamo capitate per caso in visita turistica, visto che mia suocera non risiede a Spoleto, e la messa era già iniziata e volgeva al termine”, prosegue il racconto della donna.
“Al momento della comunione, mia suocera, una fervente credente, ha manifestato il desiderio di ricevere l’eucarestia. Avvicinatasi all’altare, il frate che celebrava le ha negato la comunione motivando il suo gesto con il fatto che era entrata in chiesa a messa già iniziata.”
“Il gesto ha destato profonda sofferenza e umiliazione nella donna anziana– prosegue la lettera della nostra lettrice-cardiopatica e purtroppo con altre gravi patologie. A fine messa ne è seguita una discussione con il frate che non ha dimostrato umiltà affermando di aver tenuto un giusto comportamento. A questo punto abbiamo risposto che i pastori di Dio devono accogliere i fedeli e non allontanarli come invece succede con atteggiamenti chiusi ed indisponenti.”
La lettera indirizzata alla redazione è naturalmente firmata. Suscita senza dubbio qualche riflessione l’episodio raccontato, qualora fosse esattamente ciò che è accaduto. E’ forse la prima volta che apprendiamo che la Comunione non può essere somministrata a qualcuno per “scadenza dei termini di ingresso in chiesa”, mentre è in corso la celebrazione eucaristica. E si badi bene non si tratta di chiederla fuori dalla celebrazione stessa, ma di mettersi in fila con gli altri fedeli mentre questa viene somministrata dal sacerdote. Oltre questo, va sottolineata l’inutile umiliazione patita da una donna anziana che certamente non chiede la Comunione per “sport” o piacere personale.
Sarebbe interessante capire meglio se esista davvero una regola che gestisce o contingenta i tempi della somministrazione dell’eucarestia. Magari la Diocesi di Spoleto-Norcia potrà essere più esaustiva sull’argomento, così da capire se il fatto accaduto sia frutto dello zelo di un celebrante o davvero si sia trattato dell’osservanza di una “ferrea” regola della celebrazione.
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