di Associazione Casa Rossa
I confederali hanno fatto il primo maggio a Perugia, la destra come sempre alle Fonti di Campello sul Clitunno, i sindacati di base, USB e COBAS in Piazza della Libertà a Spoleto. Sono almeno 10 anni che il sindacalismo di base in Umbria tiene questo appuntamento per la Festa dei Lavoratori, ma questo anno è stato diverso, perché la manifestazione ha avuto lo scopo di ribadire l’incondizionato sostegno del sindacalismo di base alla lotta degli operai della IMS-IF, la più grande fabbrica della città, in difesa del posto di lavoro.
Una lotta simbolo quella degli operai di Santo Chiodo che resistono da mesi, da anni, contro il tentativo di smantellare la fabbrica.
La situazione estremamente difficile richiede la più ampia mobilitazione, della città e di tutti coloro che hanno veramente a cuore il destino delle trecento famiglie che vivono del lavoro della ex Pozzi.
Non lasciare soli gli operai, unirci intorno a loro, questo il significato del Primo Maggio 2013 in Piazza della Libertà.
A testimoniare questa volontà, oggi si sono ritrovati in piazza, operai dell’IMS, dello SMMT, lavoratori della scuola e della sanità, studenti medi e universitari.
Non arrendersi, il futuro dipende anche da noi, non lasciamolo nelle mani di chi non ci rappresenta, l’unica soluzione è quella della salvaguardia di tutti i posti di lavoro.
Da osservatori non neutrali, da partigiani del lavoro, vogliamo sperare che l’iniziativa del sindacalismo di base non rimanga isolata ma che intorno al destino dell’IMS cresca una foresta di solidarietà che faccia vergognare tutti coloro che attentano, per pigrizia, per indifferenza, per quieto vivere, alla vita delle famiglie degli operai dell’ IMS e di tutte le fabbriche in crisi, e faccia scattare in loro un moto di orgoglio che serva a combattere chi briga allo smembramento, alla svendita, alla chiusura delle aziende nell’interesse delle proprietà.