Di M5S Spoleto
96 mutui, questo il numero delle pratiche debitorie a carico del Comune di Spoleto, ovvero a carico degli spoletini. Da questa amministrazione ci aspettavamo non il risanamento immediato ma almeno un programma di efficientamento, di razionalizzazione della macchina comunale, e invece la più banale delle soluzioni: la rinegoziazione dei mutui con la cassa depositi e prestiti, per farslittare il pagamento al 2044, con un aggravio sul montante (capitale + interessi) di 3,4 milioni di euro.
Avete capito bene Spoletini! La rinegoziazione di un mutuo ha come conseguenza un abbassamento della rata fin dal semestre successivo, ma un allungamento della durata e quindi della cessazione finale. In pratica si dice “salviamo il salvabile ora, che in futuro si vedrà.” Al primo punto dell’ordine del giorno del Consiglio Comunale dell’11 giugno 2015, c’era appunto l’approvazione di questa delibera. Il Dott. Gori e la Dott.ssa Pula tentano di illudere la platea del Consiglio sui risparmi immediati, che offrono un po’ di “ossigeno” ma non possono non ammettere che spalmare un debito non è mai cosa buona e che purtroppo “si sta raschiando il fondo del barile”.
Riepilogando: in un momento in cui si ammette che “si sta raschiando il fondo del barile”, in cui le famiglie impoveriscono, in cui la disoccupazione aumenta, in cui aumentano i disservizi, non ultimo il taglio di posti disponibili negli asili nido, può essere ritenuta plausibile una soluzione che crea un debito di cui si faranno carico le future generazioni?
Il M5S nella persona della portavoce Elisa Bassetti ha votato no a questa vergogna; ciò che esce garantito da questa vicenda è il mantenimento della struttura amministrativa comunale (sovradimensionata) e il profitto delle banche e del ministero delle finanze che detengono la proprietà societaria della Cassa.
A perdere sono i cittadini, soprattutto quelli che devono ancora nascere.
MoVimento 5 Stelle Spoleto