Uno o più fori, praticati con precisione chirurgica alla base del tronco. E poi giù di nafta, o altre sostanze altrettanto letali. Così si uccide una pianta. Un pino, per la precisione. Anzi tre, quelli che stazionano nel piazzale dell’asilo nido ‘Il Bruco’, di proprietà comunale ma affidato in gestione alla Cooperativa ‘Il Cerchio’. Sono le educatrici dell’asilo che qualche settimana fa si sono chieste come mai le tre piante sembrassero morte. Purtroppo non era solo un’impressione: erano morte davvero, come ha potuto constatare un responsabile dell’ufficio ambiente inviato sul posto per un sopralluogo.
‘Giustizia’ fai da te – A quanto risulta la tecnica ‘omicida’ sarebbe appunto quella di praticare dei fori e poi introdurre sostanze letali. Che si sia trattato di nafta o di altre sostanze e difficile da chiarire ma, a quanto è stato possibile apprendere, nelle zone limitrofe sarebbero già accaduti episodi simili proprio con quel tipo di combustibile. Sono forse le radici, molto lunghe ad articolate, ad allarmare i residenti che temono di subire danni ai sottoservizi o alle fondamenta delle proprie abitazioni. Oppure si tratta solo dell’eccessiva ‘invadenza’ delle piante. Fatto sta che sarebbe molto meglio segnalare il potenziale pericolo al comune ed attendere un sopralluogo piuttosto che ‘farsi giustizia da soli’. Specie quando si decide di violare una proprietà comunale recintata e chiusa con un cancello.
L’intervento del comune – Basti pensare che appena un mese fa il comune ha abbattuto 8 pini domestici particolarmente instabili nella zona di Pontebari in seguito alle segnalazioni dei cittadini ai Vigili del Fuoco, facendo presente che nel mese di ottobre inizierà la piantumazione di nuove alberature, probabilmente in numero maggiore rispetto a quelli segati. Non saranno pini, bensì specie autoctone, in particolare querce, aceri e olmi, già presenti lungo il percorso della pista ciclabile tra San Nicolò ed Azzano.
L’incidente – Che alcune piante possano rappresentare un pericolo per la viabilità e per la stessa incolumità umana non è un mistero. Appena una settimana fa un uomo di 74 anni, residente in piazza d’Armi, si è rotto il naso ed ha riportato diverse ecchimosi sul volto inciampando sull’asfalto completamente dissestato dalle radici di un pino, proprio di fronte casa sua. Il poveretto è stato portato in ospedale e ricoverato in ortopedia con una prognosi di 25 giorni, mentre i Vigili del Fuoco hanno provveduto a mettere in sicurezza la zona.
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