di Fabrizio Cardarelli (*)
Fin dall’inizio della campagna elettorale, rivolgendomi ai miei candidati e a tutto lo staff che mi sostiene, ho raccomandato loro di non usare toni offensivi nei confronti degli altri concorrenti (già, perché li considero concorrenti e non avversari o addirittura nemici) e di non farsi trascinare dalla foga politica, rischiando magari di finire nel pantano delle maldicenze o, ancor peggio, delle calunnie.
Purtroppo ho dovuto prendere atto con un certo dispiacere che qualche altro candidato sindaco, evidentemente a corto di argomenti, è invece sistematicamente ricorso, o lo ha fatto fare da qualcuno dei suoi sodali, all’uso di ridicoli quanto squallidi colpi bassi, a maldicenze, a vignette offensive, a divulgazione di informazioni fuorvianti, se non addirittura ad attacchi personali tanto squallidi quanto rivelatori dell’effettivo livello politico e personale degli autori.
Mi riferisco in particolare sia a Dante Andrea Rossi che a Giampaolo Emili. Il primo, pensando che qualcuno ci possa cadere, ha sostenuto come un mantra la tesi per la quale i miei colleghi ed io, avendo avuto contezza delle evidenti irregolarità nella gestione della Banca Popolare prima e del Comune poi, avremmo dovuto astenerci dal ricorrere alle Autorità deputate ai controlli, attuando una sorta di complice ed omertoso silenzio. Forse Dante Andrea non sa, o forse non ricorda, i doveri che attengono ai Pubblici Ufficiali (o a chi presiede le società controllanti ): nel momento in cui questi vengono ad avere notizie certe di possibili reati hanno il DOVERE (e non il piacere) di renderne informazione alle Autorità competenti. In altre parole la legge va rispettata e non aggirata come lo stesso Rossi ha continuato ad esortarci a fare. Per ciò che invece concerne Giampaolo, non nego che mi sarei aspettato dei contraddittori, alla base dei quali ci fosse una corretta informazione e possesso degli argomenti trattati. Debbo prendere atto invece che da parte sua e di qualcuno del suo gruppo, in evidente difficoltà ad argomentare e proporre, si è dovuto assistere ad un continuo rincorrere le proposte altrui (eppure te l’ho sempre detto che nella vita non si può solo copiare) o a criticarle senza nemmeno conoscerle bene . Lo sport dell’aprir bocca e dargli fiato, o addirittura dell’offendere gratuitamente il prossimo, fortunatamente non premia, ed il tempo che si è perso in chiacchiere invece che sui libri, prima o poi sortisce inevitabilmente i suoi effetti.
Ora non voglio più dilungarmi sulle tristezze di questa campagna elettorale, ma, richiamando tutti i concorrenti alla correttezza ed alla positività, approfitto di questa occasione per rivolgere un affettuosissimo ringraziamento a tutti i miei candidati per la grande passione ed il sacrificio che hanno profuso in queste settimane, a tutto lo staff che in silenzio e con pazienza mi ha supportato e sopportato e a tutti i concittadini che sono corsi sempre in numero impressionante ad ascoltarci e sostenerci in tutto il territorio. Infine un appello agli elettori, soprattutto a chi non fosse ancora deciso, utilizzando anche l’analisi che lo stesso Epifani ha dovuto esternare: se vogliamo uscire da questo torpore e rassegnazione nel quale la nostra Città è sprofondata da anni, dall’ evidente stato di abbandono nel quale è stata lasciata, dalla illegittimità di bilanci artatamente “aggiustati” dalle troppe amministrazioni di sinistra che si sono succedute, lo possiamo fare votando per un progetto nuovo, civico, ed in particolare per chi ha sempre dimostrato di avere a cuore la difesa della legalità e degli interessi legittimi dei cittadini.
Vi chiedo quindi di votare per il sottoscritto candidato Sindaco Fabrizio Cardarelli e per i candidati presenti nelle liste di Rinnovamento o Spoleto Popolare.
(*) Candidato sindaco per Rinnovamento per Spoleto- Spoleto Popolare