Ha avuto avvio nella mattinata di ieri il progetto sperimentale per l’impiego di detenuti in lavori di pubblica utilità presso l’ASE di Spoleto, in attuazione del protocollo d’intesa siglato lo scorso mese di novembre tra Amministrazione comunale – Assessorato alle Politiche sociali, Casa di Reclusione di Spoleto e Ufficio Esecuzione Penale Esterna del Ministero della Giustizia di Spoleto.
Il progetto ha avuto inizio con l’individuazione dei primi 4 detenuti che, per i prossimi 6 mesi e coordinati dai tecnici dell’ASE, saranno impegnati in attività di manutenzione di aree verdi e manutenzione urbana e stradale. I primi interventi riguarderanno l’area della zona di Monterone, con particolare riferimento alla manutenzione e ripulitura delle strade e del complesso monumentale delle mura urbiche. I detenuti hanno preso parte ad una attività preliminare di formazione sul tema della sicurezza negli ambienti di lavoro, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo dei diversi dispositivi e il rispetto delle norme di sicurezza.
“Siamo molto soddisfatti per essere riusciti a dare gambe ad un progetto di grande valore sociale a cui, come amministrazione, abbiamo lavorato fin da subito affinché potesse concretizzarsi rapidamente – sono state le parole del vicesindaco Maria Elena Bececco – Il protocollo d’intesa firmato lo scorso novembre e il convegno organizzato a dicembre con il patrocinio del Ministero della Giustizia e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sono stati due passaggi fondamentali per poter affrontare compiutamente le questioni relative al reinserimento dei detenuti”.
Il progetto infatti intende promuovere il reinserimento sociale dei condannati anche attraverso l’occupazione in attività di pubblica utilità, da effettuarsi durante il periodo di espiazione della pena, garantendo al contempo ai detenuti l’acquisizione di competenze e conoscenze professionali spendibili nella fase post detentiva.
Le attività sono svolte dai detenuti a titolo completamente gratuito, assumendo così una valenza simbolica “risarcitoria” nei confronti della collettività cittadina che si avvarrà proficuamente di tali interventi manutentivi, altrimenti non realizzabili a causa della scarsità di risorse pubbliche disponibili. Il progetto, sulla scorta di questa prima esperienza, proseguirà con l’individuazione di ulteriori detenuti per le fasi successive che si protrarranno fino alla fine del 2016, con la possibilità di essere poi prorogato ed anche ampliato.