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Spoletine 007 braccano ladri di iPhone e li consegnano alla Polizia. La “caccia” durata 18 ore

Redazione

Spoletine 007 braccano ladri di iPhone e li consegnano alla Polizia. La “caccia” durata 18 ore

Mer, 17/08/2011 - 00:35

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Carlo Ceraso
Attenti a quelle due. Sembra il titolo giusto per la rocambolesca storia che ha visto protagoniste due giovani spoletine che in quel di Riccione hanno dato la caccia ai ladri che avevano rubato loro cellulari e tablet. Per 15 ore di filato, fino a consegnarli ad una volante della Questura di Rimini. Determinate a tal punto da aver corso anche qualche rischio di troppo. I fatti.
Al Peter Pan – Domenica scorsa Alessandra e Valentina, questi i nomi delle due ragazze poco più che ventenni, decidono di trascorrere la serata al Peter Pan, uno dei locali più ‘in’ della riviera romagnola e considerato fra i più sicuri per la massiccia presenza di buttafuori. Fra un ballo e l’altro, sono ormai le 2 del mattino di ferragosto, si accorgono che la borsetta dove tenevano un tablet e i cellulari (un iPhone e un Blackberry) è sparita. Volatilizzata nel nulla. Le due spoletine, dopo un primo momento di sconforto, decidono di non perdersi d’animo e di provare a rintracciare i furfanti.
La caccia – Una delle due ha infatti dotato il proprio iPhone di uno specifico software in grado di localizzare l’apparecchio con uno scarto di pochi metri. Si tratta di una ‘utility’ prodotta dalla Apple proprio per consentire il ritrovamento del telefonino in caso di smarrimento: basta inserire nell’apposito sito la propria password e, “in remoto”, si ottiene la localizzazione. La app si chiama Find My Iphone e consente di cancellare a distanza anche ogni tipo di dato se si ha il sospetto che il proprio mobile sia finito in mani sbagliate. Ma torniamo all'altra sera. Le malcapitate tornano in albergo e si fanno prestare un cellulare da un loro amico. Una di loro chiama la sorella che è in vacanza a Numana e la prega di immettere la password nel sito. Da questo momento scatta la “caccia” che risulta una vera e propria impresa perché i ladruncoli accendono e spengono l’iPhone, interrompendo così il segnale. Dopo un po’ di ore, è ormai il pomeriggio del 15, la funzione del melafonino torna attiva. I ladri si spostano fra Rivabella e Rimini con le due spoletine intente a seguire le loro tracce. Senza molta fortuna.
Al ristorante – Valentina e Alessandra non demordono, sanno che prima o poi gli ignoti autori del furto dovranno fermarsi e se lasceranno il cellulare acceso li staneranno. E così avviene. Intorno alle 20.30 il gps segnala il telefonino nella periferia di Rimini. Le terribili ragazze lo raggiungono. E’ un incrocio sulla Statale Adriatica, intorno non c’è nulla se non una pizzeria. Decidono di entrare e subito notano, fra tavoli occupati da tranquille famigliole, un terzetto di giovani. Chiamano il 113 e decidono di entrare. Al titolare del ristorante spiegano il motivo della loro visita e si fanno apparecchiare un tavolo vicino a quei ragazzotti. I quali, non sospettando nulla, non solo ‘giocano’ tranquilli con i loro cellulari ma, notando le due giovani da sole, si mostrano galanti nei loro confronti. Non hanno la minima idea di quello che sta per capitare.
L’arrivo della polizia – Una ventina di minuti dopo ecco arrivare la volante. All’ingresso degli agenti le spoletine si alzano e si avvicinano al tavolo dei tre: “ridateci i cellulari che ci avete rubato in disco” fanno con voce determinata. Gli agenti li prendono in consegna e, fra gli applausi degli avventori del locale (il proprietario ha offerto la pizza alle due spoletine per il coraggio mostrato), portano il terzetto in questura dove, non essendoci prove sufficienti per contestare loro il reato di furto, vengono denunciati per ricettazione. Uno di loro risulta già noto alle forze dell’ordine per reati simili. Cellulari e tablet vengono restituiti alle legittime proprietarie. La loro vacanza, dopo 18 ore di inseguimento, può riprendere. Cominciando da una bella dormita.
© Riproduzione riservata

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