La mozione dei consiglieri Sensi e Lillocci
Istituire incontri mirati con le attività produttive del territorio per accogliere le loro problematiche e farsi promotori di progetti da inserire nel Recovery Plan. A chiederlo i consiglieri del Gruppo Lega Paolo Lillocci e Lorenzo Sensi che hanno presentato una mozione per sollecitare l’amministrazione comunale a valutare e condividere insieme i vari progetti territoriali da inserire nel Recovery plan partendo dalla costituzione di un tavolo di lavoro costituito da tutte le forze politiche.
“Una occasione da non perdere
“Per la nostra comunità – spiegano i consiglieri della Lega – si tratta
di una occasione unica, da non farsi sfuggire, in quanto un piano che
mette al centro lavoro ed infrastrutture permetterà di uscire da un
momento di difficoltà socioeconomica sempre più negativo dove si
registrano crisi occupazionale, denatalità e spopolamento.
E’ necessario quindi in questa fase costruire una unità politica e la
massima condivisione tra Governo cittadino e minoranze sulla scelta dei
progetti ed interventi che verranno individuati, dando così un segno di
maturità istituzionale nei confronti di tutta la cittadinanza e di
condivisione su scelte che avranno un impatto nel nostro territorio nei
prossimi decenni”.
Il Piano prevede infatti dei progetti consistenti ad interesse
nazionale, ma viene dato largo spazio anche ad azioni che dovranno
essere sviluppate a livello locale con la predisposizione di progetti
trasversali alle sei principali missioni su cui si basa il Piano
nazionale di ripresa e resilienza.
Azioni su turismo e cultura 4.0
“Da un’analisi del PNRR – si legge nella mozione – il nostro territorio
potrebbe beneficiare di tali risorse finanziarie a fronte di progetti
evidenziando le seguenti linee: turismo e cultura 4.0 attraverso
interventi a favore di siti minori; aree rurali e periferie; piano
ciclovie; efficienza energetica dell’edilizia pubblica; rigenerazione
urbana; sport e periferie; coesione territoriale attraverso interventi a
favore delle aree interne e delle aree dei terremoti; salute attraverso
la diffusione della medicina territoriale e di prossimità”.