La polizia di Terni chiude il cerchio sull’indagine relativa all’attività di estorsione e di spaccio di droga che a marzo dell’anno scorso aveva portato già ad arrestare un pugile ternano ed un suo complice. A finire in manette è stato questa volta un ternano di 35 anni, F.F., piuttosto conosciuto in città, ritenuto il mandante dei due 34enni arrestati nel 2016. L’inchiesta ruota intorno all’attività estorsiva nei confronti di un commerciante ternano, che avrebbe avuto un debito piuttosto consistente (ma che non è stato quantificato) nei confronti degli spacciatori. Negoziante che si era deciso poi a rivolgersi alla polizia, facendo così scattare a marzo scorso i primi due arresti in flagranza nei confronti di due 34enni, il pugile ed un altro ternano.
Gli agenti della Sezione antidroga della squadra mobile, coordinata dal dirigente Alfredo Luzi, hanno eseguito ieri pomeriggio l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Simona Tordelli su richiesta del pm Elisabetta Massini nei confronti del 35enne, accusato di spaccio di stupefacenti ed estorsione. L’ennesima brillante operazione degli agenti della squadra mobile – coadiuvati dall’unità cinofila della Guardia di Finanza di Perugia e dalla volante della polizia giudiziaria ternana – ha portato ad effettuare 8 perquisizioni, non solo nell’abitazione del ternano ma anche di suoi parenti oltre che di altre persone (nelle zone di Borgo Bovio, Borgo Rivo e Cesure). Nelle varie case perquisite, la polizia ha rinvenuto e sequestrato 150 grammi di marijuana, dei coltelli, 2 pistole calibro 6.35 piuttosto datate ma in ottimo stato (custodite in un cassetto chiuso a chiave nell’abitazione di un familiare di F.F.), una bici elettrica rubata ed uno scooterone Tmax provento, secondo gli inquirenti, dell’attività di estorsione. Oltre poi a sostanze da taglio, come mannite e bicarbonato, e 8 bilance di precisione. In possesso dei soggetti coinvolti sono state anche trovate delle munizioni di calibro diverso rispetto alle pistole trovate, elemento che secondo gli inquirenti sta ad evidenziare la loro pericolosità. Oltre al 35enne arrestato, sono stati quindi denunciati a piede libero 4 suoi parenti, tutti uomini, dai 33 ai 56 anni, ed un albanese. Varie le accuse a loro carico: si va dallo spaccio alla detenzione illegale di armi.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – che si sono avvalsi delle importanti segnalazioni del personale di sicurezza delle acciaierie, all’esterno delle quali avveniva una parte dell’attività di spaccio – F.F. non avrebbe soltanto venduto droga a giovani ternani ma avrebbe anche utilizzato altri giovani a scopo estorsivo e per lo spaccio di droga (cocaina e marijuana). Tra gli assuntori c’erano appunto degli operai dell’Ast, che acquistavano lo stupefacente fuori dal luogo di lavoro, vicino all’ingresso principale. E proprio per recuperare alcuni debiti di droga il 35enne avrebbe messo in piedi l’attività di estorsione – effettuata attraverso altri soggetti – nella quale era finito il commerciante che un anno fa ha fatto scattare l’inchiesta.