Finiscono sotto controllo, da parte degli inquirenti, i computer ed i cellulari in possesso di Roberto Paglia, il quarantanovenne folignate che domenica scorsa ha esploso cinque colpi di pistola contro sua moglie, Adela Mihaela Balaie in un campeggio di Marina Palmense vicino Porto San Giorgio. L’analisi delle apparecchiature digitali, in casi del genere, si rivela sempre particolarmente utile.
E in attesa di verificarne i contenuti, è ancora un giallo la scomparsa della piccola calibro nove utilizzata dall’uomo al culmine di una tragica lite presumibilmente scaturita da motivi di gelosia. Alla Procura di Fermo stanno mettendo insieme i vari e complicati tasselli del puzzle, anche se al momento sembrerebbe ancora mancare il vero movente alla base del tragico gesto che è valso al folignate l’accusa di tentato omicidio.
La donna mostra incoraggianti segnali di miglioramenti e nelle prossime ore, sempre presso l’ospedale ‘Torrette’ di Ancona verrà sottoposta ad un nuovo intervento chirurgico, stavolta alla mascella per la ricostruzione della mandibola. Il suo recupero fisico è particolarmente atteso, sarà infatti lei la testimone chiave che potrà sciogliere molti nodi dell’intricata matassa.
Sul fronte delle indagini, si continuano a sentire alcuni testimoni, si vuole anche capire chi abbia fornito la pistola a Roberto Paglia, considerando che gli era stata espressamente vietata la detenzione di armi e gli vennero addirittura sequestrati fucili da caccia in suo possesso. Nell’ordinanza di custodia cautelare nel carcere fermano, il giudice delle indagini preliminari Marcello Cozzolino avrebbe indicato il folignate come ‘soggetto socialmente pericoloso’.