Governance Poll del Sole 24 ore: Tesei e Romizi perdono oltre l'11%, a Terni Latini scende al 30esimo posto | Campi contesta il metodo
Sondaggio amaro quest’anno, quello de Il Sole 24 ore sull’indice di popolarità di governatori di Regione e sindaci dei capoluoghi, per gli amministratori umbri.
Sondaggio: Tesei scende all’11esimo posto
Il Governance Poll 2021 realizzato da Noto Sondaggi, vede infatti scivolare Donatella Tesei dal terzo all’11esimo posto della classifica dei governatori, in coabitazione col presidente della Puglia Michele Emiliano. Ma la governatrice umbra è quella che ha fatto lo scivolone maggiore nel confronto tra il gradimento di oggi e i voti ottenuti al momento dell’elezione. -11,6% (-11% dal rilevamento di un anno fa). Tesei sarebbe infatti gradita oggi al 46% degli umbri.
In testa c’è il governatore Veneto Luca Zaia con il 74% dei consensi (+4%), davanti a Bonaccini e Fedriga. Nel Lazio Nicola Zingaretti, con il 10,1% guadagnato rispetto al giorno dell’elezione (+12% nell’ultimo anno) è il governatore che ha fatto il balzo più ampio, anche se nella classifica assoluta è al terz’ultimo posto.
Sindaci: Romizi giù, Latini 30esimo
Perde quasi il 12%, rispetto ai consensi con i quali nel 2019 era stato confermato a Palazzo dei Priori, Andrea Romizi. Che si piazza al 90esimo posto tra i 105 sindaci di capoluogo provinciale. Lo scorso era al 61esimo. Meglio, se può consolare il sindaco perugino di centrodestra, delle pentastellate Virginia Raggi (Roma) e Chiara Appendino (Torino) appaiate al 94esimo posto. E subito dietro al primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala.
A Terni Leonardo Latini cede quasi 7 punti percentuali e scende dal 20esimo al 30esimo posto nella classifica nazionale di gradimento dei sindaci, guidata dal barese Antonio Decaro.
Maggioranza tra musi lunghi e scetticismo
Da Palazzo Donini – secondo fonti interne alla maggioranza – non c’è preoccupazione per questo calo di popolarità registrato d al sondaggio commissionato da Il Sole 24 ore. Su un campione di 1.000 elettori per regione e di 600 per comune. Visti anche i buoni numeri che altri sondaggi danno sulle intenzioni di voto. E considerando che, in un momento così particolare legato alla pandemia, in poche settimane (ad esempio per scelte legate al vaccino) il gradimento può variare, in positivo e in negativo.
Anche se l’esito del sondaggio potrebbe alterare i rapporti tra Fratelli d’Italia e la Lega. Con i primi che, dopo l’arrivo a Perugia di Giorgia Meloni e forti del sondaggio che dà FsI in ascesa in tutta Italia, tornano a lamentare la mancanza di un assessore in Giunta regionale.
Pd e M5s: Tesei in caduta libera
Ma l’opposizione, invece, attacca. “La presidente Donatella Tesei non ha più
la fiducia della comunità umbra” punta l’indice il capogruppo del Movimento 5 stelle, Thomas De Luca. Ricordando come un anno fa la Lega sbandierasse il podio conquistato dalla Tesei nel sondaggio oggi sminuito. Insomma, se i numeri del sondaggio del Il Sole 24 ore erano da prendere sul serio lo scorso anno, lo sono anche ora.
“Altri tempi – commenta il capogruppo pentastellato -. Erano passati solo
pochi mesi dal voto, grazie alle misure intraprese dal Governo nazionale la
nostra regione fu solamente sfiorata dagli effetti della pandemia. La
Governatrice se ne attribuì ingiustamente i meriti, ma soprattutto i
cittadini umbri non avevano avuto modo di valutare e capire, in quel poco
tempo, il dispiegarsi dell’azione politica della nuova Giunta di destra. Oggi
– continua -, a distanza di appena dodici mesi, alla presidente Tesei è
attribuito il maggiore calo di gradimento tra tutti i presidenti di Regione.
Nessuno ha fatto peggio di lei in questo anno di governo. Una bocciatura
sonora e devastante che deve suonare come un campanello d’allarme nelle
stanze della maggioranza”.
Per De Luca Tesei “paga anche l’atteggiamento del suo partito di maggioranza, troppo spesso concentrato sulle dinamiche di spartizione di poltrone e molto poco attento a chi gli chiede di difendere la sanità pubblica, i diritti sociali, l’ambiente, i diritti dei lavoratori e la sicurezza dei cittadini”.
Per il segretario Pd Tommaso Bori il risultato del sondaggio (“che smentisce altri sondaggi improvvisati e spacciati per veri“) è il risultato di una “gestione opaca e sconsiderata dell’emergenza sanitaria, una campagna vaccinale che procede a rilento, un buco di bilancio nella sanità pubblica, la scarsa attenzione alla salute degli umbri e il costante tentativo di privatizzare il sistema sanitario regionale“. E su questi temi invita “a costruire l’alternativa per l’Umbria” e a trasformare il dissenso verso il centrodestra in consenso per il centrosinistra.
Campi: giornalismo all’acqua di rose
Il professor Alessandro Campi, politologo e commentatore politico per varie testate, nonché presidente dell’Aur, parla di “giornalismo all’acqua di rose”. Non commenta i risultati, ma la metodologia. Ritenendo impossibile che siano state fatte migliaia di rilevazioni in poco tempo, dal 1° aprile al 28 giugno di quest’anno. Un campione di 77.800 persone, tra regioni e comuni capoluoghi.
“Costi proibitivi (parliamo di centinaia di migliaia di euro) e uno staff di rilevatori composto da almeno un migliaio di unità” afferma Campi. Che ipotizza che in realtà Noto Sondaggi abbia interpellato soltanto 600 residenti nei capoluoghi di regione, anche per valutare il gradimento dei governatori.
Questioni su cui Campi chiede lumi a Il Sole 24 ore. E l’intervento dell’Agcom.
Il centrosinistra contro Campi: perché un anno fa ci fu silenzio?
Parole, quelle di Campi, che vengono criticate dai gruppo consiliari di opposizione. “Senza entrare nel dettaglio delle notazioni tecniche esaminate – scrivono – poniamo una semplice domanda: come mai il commissario è intervenuto solo ora, mentre un anno fa ha preferito tacere quando gli stessi sondaggi, elaborati dallo stesso istituto, mostravano il trionfo della presidente Tesei? La sortita odierna del commissario di un ente di ricerca della Regione Umbria, nonché il silenzio di un anno fa, senza entrare nel merito se sia stata fatta in veste istituzionale o personale, desta un certo allarme. È necessario garantire che Aur rimanga un organo scientifico indipendente, con l’obiettivo di studiare, approfondire e analizzare le varie componenti economico e sociali della regione, al fine di favorire la programmazione sul e del territorio. Non abbiamo bisogno di un ennesimo organo di propaganda politica a sostegno della maggioranza”.
(ultimo aggiornamento ore 17.15)