Social media e cyberbullismo / Vittime 4 minori su 10 / A Todi una giornata di formazione - Tuttoggi.info

Social media e cyberbullismo / Vittime 4 minori su 10 / A Todi una giornata di formazione

Redazione

Social media e cyberbullismo / Vittime 4 minori su 10 / A Todi una giornata di formazione

Mar, 25/02/2014 - 15:08

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Social media, ragazzi e cyberbullismo: tre elementi centrali della società dei nostri giorni, La rete WISTER, Women for Intelligent and Smart TERritories, e Stati Generali dell’Innovazione, insieme al Comune di Todi e con la collaborazione di istituzioni scolastiche ed associazioni locali, organizzano sabato 22 marzo a Todi una giornata di formazione gratuita su “Social media, ragazzi e cyberbullismo”. Il learning meeting, che si terrà nella sala del Consiglio Comunale di Todi, vede la partecipazione di undici esperte di tecnologie digitali. Il fenomeno delle molestie in Rete sarà trattato dal punto di vista giuridico, sociale, psicologico, ambientale e tecnologico mettendo in evidenza, nella seconda parte della giornata, anche quanto di positivo Internet offre ai ragazzi. L’iniziativa è rivolta a genitori e insegnanti e vuole analizzare il problema del cyber bullismo che, secondo l’ultimo rapporto Ipsos per Save The Children, rappresenta, per il 69% degli intervistati, la principale minaccia nella vita di adolescenti e pre-adolescenti. L’evento è gratuito con iscrizione obbligatoria (http://cyberbullismotodi.eventbrite.it). Due gli hashtag per seguire l’evento: #d2dtodi #wister.Ulteriori informazioni sul sito www.wister.it

I social media – Il learning meeting vuole creare uno spunto di riflessione sul fenomeno dei social media, sui suoi rischi e sulle opportunità che cela. Al centro i cosiddetti nativi digitali, ossia coloro i quali trascorrono sempre più tempo su Internet. Basti pensare che il 23% degli under 18 in Italia passa tra le 5 e le oltre 10 ore su Internet (+4% rispetto al 2013), che l’8% è connesso 24 ore su 24 e che il 44% non ha bisogno di una postazione fissa ma si connette da dispositivi mobili come gli smartphone, posseduti dall’85% di under 18. Tutto, molto spesso, senza la supervisione di un adulto e la consapevolezza degli strumenti usati. Il 60% dei ragazzi in Italia è online tutti i giorni (o quasi) con una durata di connessione media di 2-3 ore al giorno. Di questi il 57% (età compresa tra i 9 e 16 anni) ha attivo un profilo di social networking, ma la conoscenza e l’'uso di accorgimenti tecnici per le impostazioni di sicurezza e privacy è relativamente basso: solo il 21% dei genitori predispone filtri e blocco ai siti e di questi solo il 15% tiene traccia della cronologia dei siti web visitati. I social network rappresentano la modalità d’attacco preferita dal cyber bullo (61%), che di solito colpisce la vittima attraverso la diffusione di foto e immagini denigratorie (59%) o tramite la creazione di gruppi “contro” (57%). C'è poi il fenomeno del “furto” di mail e messaggi privati resi poi pubblici (48%), l'invio di sms, mms e e-mail aggressivi e minacciosi (52% che sale al 61% nel caso di femmine preadolescenti) e la diffusione di notizie false sulla vittima (58%).

Il cyberbullismo – Gli effetti della mancata consapevolezza circa un uso corretto delle tecnologie diventano dati allarmanti sulle molestie on line. Secondo l'ultimo rapporto Ipsos per Save The Children, 4 minori su 10 sono testimoni di atti di bullismo on line verso coetanei, percepiti “diversi” per aspetto fisico (67%) orientamento sessuale (56%) o perché stranieri (43%). Il cyber bullismo è percepito dal 69% dei minori italiani intervistano come la principale minaccia, più della droga, dell'alcool e della possibilità di subire molestie da un adulto. Particolarmente esposte si sentono le ragazze, che alla domanda se c'è connessione tra alcuni recenti tragici fatti di cronaca e le molestie in Rete rispondono molto (33%) o abbastanza (48%). Secondo i ragazzi il cyber bullismo arriva a compromettere il rendimento scolastico (38%), mina la capacità di socializzazione della vittima (65%) e porta a conseguenze psicologiche come la depressione (57%, percentuale che sale al 63% nelle ragazze tra i 15 e i 17 anni). Senza considerare che i fenomeni di molestia on line sono considerati dalla maggior parte dei ragazzi (83%) molto più dolorosi di quelli reali perché non ci sarebbero limiti a quello che si può dire e fare (73%), potrebbe avvenire continuamente e in ogni momento della giornata (57%) e non finire mai (55%). Secondo lo stesso rapporto per “il 50% dei ragazzi la rete rende anonimi e quindi apparentemente non perseguibili. La pericolosità del web inoltre deriva dal fatto che chiunque può avere accesso (32%) e i contenuti o le affermazioni fatte da altri sono più facilmente strumentalizzabili (34%)”.

Come porre rimedio a questa situazione? – “Ridurre l’impiego o imporre il divieto dell’utilizzo dei social media al fine di ridurne il rischio – afferma Emma Pietrafesa, una delle relatrici del seminario di Todi – comporterebbe solo il perdurare e perpetrare dell’attuale situazione di esclusione digitale dei bambini italiani nel contesto europeo e mondiale. Il mondo non sta cambiando il mondo è già cambiato. Ai ragazzi (e quindi a genitori e insegnanti che ne rappresentano la guida) andrebbero trasmessi tutti gli strumenti necessari per imparare a cogliere le opportunità ludico-personali e professionali-lavorative che le nuove tecnologie mettono a disposizione, dando al contempo quelle conoscenze e competenze necessarie per fronteggiarne i possibili rischi”.

Il programma – Ad aprire la giornata formativa gratuita “Social media, ragazzi e cyber bullismo” sarà Flavia Marzano, presidente di Stati Generali dell’Innovazione e fondatrice della rete WISTER, che presenterà le attività svolte dall’associazione a favore dello sviluppo della cultura digitale. A seguire Tiziana Medici, esperta in sviluppo locale e metodi partecipativi, illustrerà come è nata l’esperienza del “learning meeting” WISTER e l’importanza dello scambio di competenze come nuova modalità di apprendimento. Interverranno anche: Emma Pietrafesa, dottore di ricerca e cultrice della materia presso l’Università LUMSA di Roma; Anna Lacci, esperta di educazione ambientale e sviluppo sostenibile; Laura Dalla Ragione, psichiatra psicoterapeuta e direttrice del “Centro Disturbi del Comportamento Alimentare” di Todi; Morena Ragone, giurista esperta in diritto delle nuove tecnologie; Alessandra Donnini, informatica e direttore tecnico di un’azienda software; Nicoletta Staccioli, IT specialist e PM di progetti di tipo tecnologico; Sonia Montegiove, informatica e formatrice; Flavia Marzano, esperta di comunità virtuali e gestione di contenuti e docente alla Sapienza di Roma; Fabiola De Toffol, project management professional e facilitatrice di processo; Rosa De Vivo, sociologa esperta di orientamento e community manager.

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