Smog, nuovi divieti a Perugia | Casa a non più di 19 gradi - Tuttoggi.info

Smog, nuovi divieti a Perugia | Casa a non più di 19 gradi

Redazione

Smog, nuovi divieti a Perugia | Casa a non più di 19 gradi

Il PD bacchetta Barelli, "nelle periferie cittadini di serie b"
Mar, 22/12/2015 - 23:51

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Il Sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ha firmato oggi l’ordinanza che prevede misure straordinarie di contenimento dell’inquinamento atmosferico, a partire da domani 23 dicembre e fino al 15 gennaio 2016. Le misure riguardano, in particolare: la riduzione della temperatura interna di edifici adibiti a residenza, attività ricreative o di culto, ad attività commerciali e attività sportive, ad eccezione di quelli adibiti a piscine e saune ed assimilabili. In tutti questi casi, la temperatura, assicurata attraverso impianti termici alimentati da combustibile gassoso, non potrà superare i 19 gradi centigradi (con tolleranza di 2 °C).

Analoga riduzione della temperatura è ordinata anche all’interno di edifici adibiti a attività industriali, artigianali e simili, per i quali la temperatura non potrà superare i 17 gradi centigradi (con la medesima tolleranza). Stabilito poi il divieto di accensione, per un periodo superiore a tre ore ai giorno, degli impianti e dei singoli apparecchi termici a biomasse (legna, cippato e pellet), inclusi i caminetti tradizionali aperti e quelli chiusi utilizzati per il riscaldamento degli ambienti interni e/o esterni e/o solo per la produzione di acqua calda sanitaria se è presente e funzionante nell’unità abitativa un altro tipo di riscaldamento autonomo o centralizzato. Così come il divieto di combustione all’aperto, in particolare in ambito agricolo, di materiale vegetale, fatte salve le necessità di combustione finalizzate alla tutela sanitaria di particolari specie vegetali, documentata con i modi previsti dalle vigenti normative.

Si tratta di misure che si giustificano a seguito del superamento dei valori di concentrazioni d PM10 oltre i limiti previsti, come risulta dall’attività di monitoraggio della qualità dell’aria in città, al fine di tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente nel suo complesso. La componente emissiva dovuta al riscaldamento con combustione delle biomasse legnose, infatti, ha un peso rilevante nelle emissioni di polveri fini.

E la battaglia del PD, a riguardo, non si ferma. “Sono trascorsi solo due anni – dicono i consiglieri di centro sinistra di Palazzo dei Priori – da quando il vicesindaco Barelli, allora presidente battagliero di Italia Nostra, diffidava i sindaci ad adottare tutti i provvedimenti utili a far fronte all’emergenza smog e ai conseguenti rischi sanitari causati dalle polveri sottili. E lo faceva  tuonando parole che non lasciavano spazio a repliche di sorta: su Perugia si denunciava la presenza di un piano di riduzione del traffico solo sulla carta, lo spostamento delle stazioni di rilevamento dai punti più critici che avrebbe permesso di annunciare un minor numero di superamenti dei limiti, nonché l’incapacità di incentivare l’utilizzo dei mezzi elettrici, di riorganizzare il trasporto pubblico e lo spostamento merci e l’afflusso turistico. Dall’insediamento della giunta Romizi non si registrano provvedimenti a favore della mobilità, ma per contro Perugia è sprofondata nell’anarchia automobilistica e si registrano code in città e  nelle arterie periferiche come non mai. Oggi la situazione è molto più drammatica rispetto a quando Barelli ne denunciava la gravità! Gli sforamenti sono peggiori e all’ordine del giorno; i dati inviati dalle centraline sono preoccupanti e il limite massimo di 50 microgrammi è  solo la metà dei rilevamenti: 97 a Ponte San Giovanni, 80 in via Cortonese, 77 a Fontivegge solo per fare degli esempi.

La cappa di foschia, con il suo portato di polveri sottili seriamente dannose per la salute e le vie respiratorie, avvolge sempre più spesso la città per tutta la giornata.  Specialmente nelle periferie dove risiede la gran parte dei perugini che, almeno per quanto riguarda la tutela della salute, non dovrebbero essere considerati cittadini di “serie b”. Questi i dati e questa la situazione aggravata da una gestione inadeguata sia a livello di prevenzione che di intervento: il blocco del traffico deciso in tutta fretta dall’assessore Barelli, da poco effettuato, non ha portato i pochi benefici auspicati perché non comunicato, non funzionale allo scopo e non coordinato con i cantieri presenti in città che hanno causato file e traffico esasperato. Abbiamo a cuore non gli interessi di pochi, ma la salute di tutti: per il Partito Democratico questa è una priorità che non cambia  e riteniamo alquanto preoccupante che l’amministrazione si limiti a “monitorare” la situazione giorno per giorno, senza mettere in campo scelte amministrative sul traffico cittadino, la gratuità dei mezzi di trasporto pubblico e il potenziamento della mobilità alternativa ed ogni altro accorgimento che non trovi ragione di essere solo nel tamponare l’emergenza. I dati ci consegnano una situazione di massima allerta, mai rilevata nella nostra città, con una quantità di agenti inquinanti e cancerogeni pari al doppio rispetto agli ultimi venti anni e presenti in maniera permanente ormai da settimane. Nonostante ciò – concludono dal PD – il vicesindaco pare scomparso e con lui tutto lo spirito ambientalista che animava le sue azioni e che ha fatto presa sui cittadini che lo hanno votato. Barelli non sembra più sentire suonare l’allarme da quando ha cambiato ruolo e priorità”.

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