E’ quasi una favola a lieto fine quella che ha visto protagonista una facoltosa signora svizzera appena due giorni fa. La pensionata, diretta a Perugia, si è trovata ad attraversare il piccolo centro di Valfabbrica, dove si era anche fermata a consumare un caffè in un bar del centro, nelle vicinanze dell’unico centro commerciale presente. E proprio qui che la donna ha smarrito il portafogli contenente, in poche parole, i risparmi di una vita intera. Non accortasi di nulla questa è poi risalita in macchina dirigendosi in Toscana.
A riprova che nonostante la crisi e i tempi di oggi esistono ancora le persone oneste, tre giovani del posto, una volta ritrovato il “ricco” borsello, lo hanno riportato di corsa ai Carabinieri di Valfabbrica. Dall’interno di esso, una volta aperto, ne è uscita una cifra astronomica: la somma in contanti, tra cui vi erano anche franchi svizzeri, era pari a circa 25mila euro.
I Carabinieri si sono subito fatti descrivere nei dettagli l’accaduto e le modalità del rinvenimento, prima di iniziare una serie di difficili accertamenti per individuare il proprietario dell’ingente somma, per molti corrispondente allo stipendio di un anno di lavoro. Le cose però, all’inizio, sono risultate più difficili del previsto: nel borsello, infatti, i militari non hanno trovato documenti o altro che permettesse loro di contattare il titolare. L’unico riferimento è stato un numero di telefono, al quale ha risposto una religiosa responsabile di una comunità con sede in Toscana. Senza perdersi d’animo i Carabinieri hanno poi raccolto le prime testimonianze, per cercare di capire se nei pressi del luogo in cui il portafogli era stato rinvenuto era anche passata una donna straniera, verosimilmente svizzera. Grazie alla visione dei filmati estrapolati dal sistema di videosorveglianza presenti nella zona, i militari sono risaliti alla targa dell’auto che, in un orario compatibile a quello in cui si è verificato lo smarrimento, è effettivamente transitata a Valfabbrica.
I Carabinieri del Magg. Marco Sivori, a questo punto, hanno contattato la religiosa e le hanno chiesto se conoscesse una signora straniera in possesso di un auto con targa svizzera. Con fatica sono quindi riusciti a dare un volto ed un nome alla donna, nata in Inghilterra ma residente nella Confederazione Elvetica, risultata essere poi una cultrice di testi sacri. Questa, appresa la notizia che i risparmi faticosamente accantonati nell’arco di una vita si trovavano nella Caserma di Valfabbrica, è scoppiata in un pianto dirotto. Commossa ed entusiasta la signora ha elogiato l’operato dei militari e l’onestà dei residenti del luogo.