Sisma 2016, nove opere del deposito di Santo Chiodo tornano al loro splendore dopo il restauro - Tuttoggi.info

Sisma 2016, nove opere del deposito di Santo Chiodo tornano al loro splendore dopo il restauro

Redazione

Sisma 2016, nove opere del deposito di Santo Chiodo tornano al loro splendore dopo il restauro

L'operazione resa possibile grazie a una donazione promossa e organizzata dalla Fondazione CittàItalia, in collaborazione con Cultura Italiae e We the Italians
Sab, 23/02/2019 - 10:47

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Il 25 febbraio alle ore 11.30, il Soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Marica Mercalli, l’Arcivescovo della Diocesi di Spoleto – Norcia, Renato Boccardo, il Sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, il Sindaco di Cascia, Mario De Carolis, l’Assessore alla Cultura del Comune di Norcia, Giuseppina Perla, il Presidente di Cultura Italiae, Angelo Argento, il Presidente della Fondazione CittàItalia, Alberto Improda, il Segretario Generale della Fondazione CittàItalia, Ledo Prato, il Presidente di We the Italians, Umberto Mucci, presenteranno alla stampa nove opere restaurate grazie a una donazione promossa e organizzata dalla Fondazione CittàItalia, in collaborazione con Cultura Italiae e We the Italians. Saranno presenti i restauratori.

Le opere sono:

Tela Madonna di Costantinopoli proveniente dall’Abbazia di S.Eutizio a Preci.

Scultura lignea della Madonna del Rosario (sec. XVI) proveniente dalla chiesa di S. Martino a Legogne di Norcia.

Restauro a cura di Federica Di Bonaventura

Crocifisso in legno proveniente dalla chiesa di San Pellegrino a San Pellegrino di Norcia.

Tabernacolo ligneo Madonna di Loreto proveniente da S. Leonardo di Montebufo di Preci.

Restauro a cura di Estia srl

Tabernacolo Eucaristico ligneo (sec. XVIII) proveniente dalla cripta della Basilica di San Benedetto da Norcia a Norcia

Restauro a cura di Daniela Montaldo

Tabernacolo a muro dipinto (secc. XV-XVI) proveniente dal museo dell’Abbazia di S. Eutizio a Preci.

Restauro a cura di Paolo Pettinari

Coperchio di Fonte Battesimale della chiesa di San Marco di Norcia.

Restauro a cura di Roberto Saccuman

Scultura lignea policroma San Procolo (sec. XVI) chiesa di San Procolo ad Avendita di Cascia.

Restauro a cura di Carnicelli Dario & Figli:

Scultura lignea policroma S. Antonio Abate (sec. XVI) proveniente dalla chiesa dei SS. Ansovino e Carlo Borromeo a Pescia di Norcia.

Restauro a cura di Jacopella Rughini

Il progetto è stato coordinato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria che ha accolto la proposta della Fondazione CittàItalia, volta alla ricerca di un finanziamento per il restauro di alcune opere salvate dalle macerie delle chiese della Valnerina, colpite dal terremoto del 2016.

E’ grazie alla sensibilità della Fondazione CittàItalia che si può così mettere un ulteriore tassello nel quadro di recupero del patrimonio storico-artistico dell’Umbria, gravemente danneggiato a seguito del sisma, con l’intervento di esperti restauratori che operano sul territorio.

Le operazioni di restauro hanno preso avvio nello scorso mese di aprile, con una prima fase conoscitiva e di documentazione diagnostica, seguita dagli interventi complessivi che hanno anche prodotto in alcuni casi la rimozione di tutti gli approssimativi e invasivi strati di ridipintura che si sono susseguiti nei secoli.

La Fondazione CittàItalia ha voluto sostenere il progetto con una donazione di oltre 38.300,00 euro.

“Dopo i restauri finanziati a L’Aquila, la Fondazione CittàItalia – ha dichiarato il Presidente Alberto Improda – grazie alla collaborazione di organizzazioni e singoli donatori, ha inteso sostenere la rinascita dell’Umbria a partire dal suo patrimonio culturale così gravemente danneggiato. Un particolare ringraziamento va alla Soprintendenza dell’Umbria, alle Amministrazioni locali, alle Autorità religiose e ai restauratori che oggi consegnano a nuova vita opere altrimenti destinate ad un progressivo deterioramento. Per quanto nelle nostre possibilità, continueremo a sostenere l’impegno delle comunità locali per restituire alla pubblica fruizione i segni distintivi della loro identità culturale e religiosa.”

“ E’ questa una ulteriore prova – secondo la Soprintendente dell’Umbria Marica Mercalli- che nei momenti di emergenza si uniscono le forze vive della collettività nel difficile compito di salvaguardia del nostro patrimonio e i confini tra attività delle pubbliche istituzioni e attività di associazioni private cadono per lascare spazio solo a un comune e condiviso lavoro”.

Foto repertorio TO

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