Vigilantes, andati e tornati in 48 ore. Dopo due giorni di caos, causati da una sospensiva del Tar dell’Umbria, da stamattina, i vigilantes della Cesar Group sono tornati ai loro posti all’ingresso dei tribunali di Perugia e Spoleto dopo che, per due giorni, erano stati allontanati vista la decisione del presidente Raffaele Potenza che aveva sospeso l’aggiudicazione.
La sospensiva era stata emessa dal Tar dopo che la Securpool aveva fatto ricorso contro l’appalto del Ministero della giustizia e della Procura generale di Perugia con cui, finalmente, gli uffici giudiziari del distretto erano stati dotati di vigilanza privata.
In un primo momento quindi, il Tribunale amministrativo aveva concesso la sospensiva al ricorrente (determinando lo stop dell’attività in essere e di conseguenza il venire meno della sorveglianza dei vigilantes in tribunale), poi però, dopo che ieri il prefetto Raffaele Cannizzaro ha convocato d’urgenza il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica proprio a seguito della sua decisione, il Tar è tornato sui suoi passi avendo riconsiderato la possibilità del «periculum».
Secondo il giudice infatti la stipula del contratto avrebbe leso il ricorrente, ma, stando a quanto emerso, non sarebbe stato considerato che il contratto, e quindi il servizio, era partito già dal due ottobre scorso.
Cioè una settimana dopo il tragico accoltellamento dei due giudici Francesca Altrui e Umberto Rana, aggrediti da un 53enne di Spello proprietario di un hotel che era finito al centro di una lunghissima procedura d’esecuzione immobiliare.
Proprio ieri, il gip di Firenze ha emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti, confermando quanto ricostruito dalla procura di Perugia e dal gip Carla Giangamboni che lo avevano accusato di tentato omicidio. Anche secondo il tribunale di Firenze, a cui gli atti sono stati inviati perché competente visto il coinvolgimento di due magistrati perugini, Ferracci è responsabile di tentato omicidio.
Intanto però gli ingressi degli uffici di giustizia, torneranno ad essere presidiati dagli agenti di vigilanza privata ( che in questi due giorni sono stati sostituiti dai carabinieri in virtù di una decisione presa d’urgenza dal Prefetto e dal procuratore generale) e dagli uomini dell’esercito per evitare che possa mai ripetersi un fatto di tale gravità.