La III Commissione consiliare permanente urbanistica del Comune di Perugia si riunirà giovedì mattina per discutere l’ordine del giorno presentato dai consiglieri Borghesi, Bistocchi, Bori, Vezzosi, Mori, Miccioni, Mirabassi, avente come oggetto “Necessità e problematiche del quartiere di Ponte Felcino”. Un ordine del giorno che segue i fatti drammatici avvenuti nella frazione perugina, con la rapina in tabaccheria finita nel dramma, con uno dei banditi trovato senza vita la mattina dopo nei pressi della stazione Fcu di Ponte Felcino.
In quell’occasione, ai numerosi cronisti che hanno seguito il caso, i residenti hanno lamentato una situazione insostenibile, con un aumento della criminalità, legata alla vendita ed al consumo di droga.
La stessa via Radiosa, dove è stato trovato il corpo senza vita di Eduart Kozi, durante le ore notturne diventa un luogo abituale dello spaccio di sostanze stupefacenti. Insomma, al di là della rapina finita nel sangue, fatto non necessariamente legato alla criminalità locale, a Ponte Felcino i residenti chiedono una maggiore presenza delle Istituzioni e delle forze dell’ordine.
Intanto, nelle frazioni nord di Perugia, tra cui Ponte Felcino, sarà potenziato da parte del Comune il servizio di videosorveglianza.
Le indagini
Intanto, proseguono le indagini coordinate dal pm Mara Pucci. Per dare un volto ai complici (probabilmente tre) che dopo aver lasciato il loro compagno agonizzante nell’Audi in via Radiosa, si sarebbero allontanati prima a piedi, scavalcando i binari della ferrovia ora inutilizzata, e poi con una Fiat Blu rubata a due anziani di Pretola.
Bandito ucciso a Ponte Felcino, il giallo della fuga
Dalle prime perizie effettuate sull’auto utilizzata dai banditi e nel luogo della sparatoria, in via Messina, e sulle pistole, i due carabinieri avrebbero esploso sette colpi per cercare di fermare i ladri, mentre altri sette ne avrebbe sparati il vigilante. Difficile, al momento, stabilire da quale delle tre pistole sia partito il colpo che, assumendo una traiettoria più alta, avrebbe prima sfondato il lunotto della vettura e poi colpito mortalmente alla nuca Kozi.
In base agli interrogatori effettuati ed al numero dei colpi rinvenuti sulla parte bassa della vettura, secondo il pm i tre non avevano intenzione di uccidere, ma di mirare alle gomme per fermare la fuga dei banditi.
Ai tre, che sono indagati per omicidio colposo, è giunta la solidarietà del ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
Le parole di Salvini su Ponte Felcino dividono la politica e la città