Il Comune di Foligno, negli ultimi anni, ha tagliato di un quarto l’organico della Polizia Municipale i cui operatori hanno ormai circa quarant’anni di età media, la formazione e l’aggiornamento per molti sono pressochè ridotti a quelli obbligatori, come se non bastasse – fanno sapere il responsabile aziendale Csa Roberto Antonini ed il responsabile regionale coordinamento Polizia Locale UilFpl, Andrea Russo – nel 2013 sono stati ridotti di circa un terzo i fondi di produttività destinati agli operatori e tagliati i buoni pasto per i servizi serali. Una nota durissima, diramata seguito dei recenti fatti di criminalità verificatisi in città.
‘Se il servizio serale del sabato sconfina sul riposo settimanale domenicale – proseguono Antonini e Russo – non vengono più pagati nemmeno gli straordinari, ma solamente un indennizzo pari ad un terzo dello straordinario, ovvero circa cinque euro all’ora. In compenso il Comune di Foligno – rilevano – come altri comuni umbri, ha presentato un progetto per un ufficio mobile. In realtà analogo progetto era già stato presentato in Regione qualche anno fa, ma l’amministrazione comunale ne aveva presentato anche un altro sul sociale e due progetti non erano ammessi, così l’ufficio mobile non venne finanziato’.
‘In ogni caso – fanno sapere nella presa di posizione – sono almeno dieci anni che il comando folignate dispone di un ufficio mobile, compresa la possibilità di utilizzare computer e stampante portatile, così come da anni dispone di un etilometro e di un precursore – sottolineano – utilizzati in passato anche con cadenza settimanale per controlli sulle strade, ed inspiegabilmente messi da parte da qualche mese. Chissà – ironizzano sarcasticamente Antonini e Russo – se in mezzo è capitato chi non doveva capitare. Fatto sta che l’etilometro – rilevano – ad oggi giace pressoché inutilizzato’.
‘La sicurezza si garantisce con una prevenzione che viene da lontano, dalle famiglie, dalla scuola, dalle istituzioni, con la diffusione dell’educazione civica e la condivisione di una cultura del rispetto e della legalità – scrivono – nessuno ha voluto o saputo affrontare la situazione quando era il momento, ed ora il cerino non può rimanere in mano alle forze dell’ordine, alle quali vengono oltretutto continuamente tagliate risorse sia a livello nazionale che locale. Non è nemmeno chiaro chi deve fare cosa – concludono – e tutto è lasciato al senso di responsabilità ed alla buona volontà dei singoli, sempre più stanchi e stufi di tutta questa confusione e disorganizzazione’.