Lucifero, Caronte o Scipione, quale che sia il nome assegnato alle ondate di caldo, la certezza è che il grado di siccità che sta caratterizzando l’estate del 2012 è quantomeno allarmante. A Foligno il metro di giudizio per valutarne le conseguenze è costituito dal livello delle acque del fiume Topino, ormai ridotto a ruscello. Sulla carenza d’acqua del fiume e sulle misure da adottare in merito, non sono mancate prese di posizione e polemiche, l’ultima in ordine di tempo è la dichiarazione dell’esponente UDC Maurizio Ronconi.
“I sindaci del comprensorio ricadente nel bacino del Topino e dunque in primo luogo quello di Foligno – ha dichiarato Ronconi – ma anche i sindaci di Nocera Umbra, Valtopina, Spello, Cannara, Bevagna, avanzino immediata richiesta di dichiarazione di stato di calamità naturale conseguente ai gravissimi ed irreparabili danni dovuto al pressoché totale inaridimento del corso del fiume Topino e dei suoi affluenti.
La gravissima siccità ma ancor più la sottrazione e la deviazione delle acque del Topino e dei suoi affluenti hanno determinato gravissime conseguenze all’agricoltura e a tutto l’ecosistema del vasto comprensorio. Appare urgente una presa di coscienza dei sindaci dei comuni interessati anche per favorire provvedimenti a sostegno dell’agricoltura e delle attività produttive che stanno sopportando la calamità siccitosa.”
Siccità Topino. “Sindaco di Foligno chieda stato di calamità naturale” è la richiesta di Maurizio Ronconi
Ven, 24/08/2012 - 09:22