Settimana corta La Tina e Rignaldello, confronto acceso tra dirigenza e famiglie - Tuttoggi.info

Settimana corta La Tina e Rignaldello, confronto acceso tra dirigenza e famiglie

Davide Baccarini

Settimana corta La Tina e Rignaldello, confronto acceso tra dirigenza e famiglie

Gio, 26/01/2023 - 20:13

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Dibattito in commissione sulla rimodulazione dell'orario nei due plessi scolastici, il dirigente ribadisce "Progetto va portato avanti" | I genitori rispondono colpo su colpo sperando in una mediazione "Mai ricevuta una proposta scritta dalla scuola"

Settimana corta a La Tina e Rignaldello, l’ennesimo “round” si è consumato durante la commissione ‘Servizi e Partecipazioni’, riunitasi ieri sera (25 gennaio) in Municipio per sentire le voci della direzione del 1° e 2° Circolo Didattico di Città di Castello – rappresentati dal dirigente Simone Casucci e alcune docenti delle due scuole – e dei portavoce dei genitori Cristian Braganti e Marta Briganti.

Secondi “Amministrazione può garantire confronto ma non può intromettersi”

Il sindaco Luca secondi ha subito ribadito che l’unico ruolo dell’amministrazione comunale “nel tentativo di ricomporre una controversia che interessa la comunità, è quello di garantire un confronto democratico tra le parti all’interno della massima assise cittadina, che ha pure approvato all’unanimità un ordine del giorno in questo senso. Possiamo solo metterci a disposizione per contribuire a trovare una soluzione, perché in nessun modo possiamo essere coinvolti nei processi decisionali dell’autonomia scolastica”.

Le ragioni del dirigente scolastico

Il dibattito in aula, tra rappresentanti della direzione e genitori, ha ribadito la distanza delle posizioni. Il dirigente scolastico Casucci ha confermato la correttezza dell’operato degli organismi d’istituto, “che hanno sempre messo al centro i bambini e con la rimodulazione dell’orario scolastico hanno risposto al cambiamento della società tifernate e alla necessità di una visione più ampia sotto il profilo organizzativo, didattico e pedagogico”.

Nel segnalare che “le iscrizioni all’anno scolastico 2023-2024 hanno testimoniato il gradimento delle famiglie per la nuova disciplina oraria“, il responsabile scolastico ha indicato gli aspetti positivi del nuovo orario della cosiddetta settimana corta: “Maggiore compresenza dei docenti, con la possibilità di lavorare a gruppi con i bambini per sviluppare attività consone ai bisogni specifici; il passaggio da lezioni trasmissive a lezioni laboratoriali, una migliore distribuzione dell’impegno dei docenti e del personale Ata e benefici per il recupero psico-fisico degli alunni, con due giorni anziché uno a disposizione”.

Casucci ha poi confermato il servizio mensa su 5 giorni a La Tina e la mensa non obbligatoria per il giorno di rientro a Rignaldello, sottolineando come “la scuola sia disponibile ad andare incontro alle esigenze organizzative dei genitori legate alla mattina del sabato, aprendo gli istituti e prevedendo attività di ludoteca o progetti con le associazioni sportive”.

I docenti “Chiediamo rispetto per noi e per decisioni assunte”

Gli interventi delle insegnanti Carla Orbi e Antonella Canosci per il 1° Circolo Didattico, Catia Piccioni e Giovanna Polenzani per il 2°, hanno testimoniato la valutazione positiva del corpo dei docenti sulla proposta di rimodulazione, che “rispetta le linee guida nazionali e internazionali e rispecchia il cambiamento della società”. Le insegnanti hanno chiesto “rispetto per le decisioni assunte dagli organismi scolastici e per l’operato del corpo docente, che si è sentito “ingiustamente attaccato dal Consiglio comunale” e che ha “spiegato le motivazioni pedagogico-didattiche ai genitori”, ma che, “anche in uno spirito di collaborazione con le famiglie, non può accontentare sempre le richieste di tutti”.

A Rignaldello nuovo orario a settembre solo per le prime, a La Tina per tutte le classi

Le docenti hanno inoltre chiarito anche che a Rignaldello l’attuale orario modulare proseguirà per le classi a cui è applicato fino al termine del percorso scolastico e che il nuovo orario interesserà solo le classi prime dal prossimo settembre, mentre a La Tina l’attuale orario sarà confermato fino a giugno e la nuova disciplina oraria sarà applicata per tutte le classi dal prossimo settembre.

Portavoce famiglie di La Tina “Mai messa per iscritto rimodulazione orario”

Nel premettere che i genitori non hanno mai messo in discussione la stima nei confronti degli insegnanti, “di cui non abbiamo mai dubitato”, la portavoce delle famiglie di La Tina Marta Briganti ha ribadito che “le famiglie, nei due incontri fatti, non abbiano apprezzato le modalità in cui è stata presentata la scelta di rimodulazione dell’orario scolastico, che è stata malamente sottoposta, non per i contenuti, sui quali comunque stasera sono stati forniti più dettagli, ma per il fatto che non sia stata mai messa per iscritto. Questo non ha consentito mai ai rappresentanti di classe di illustrare concretamente ai genitori ciò che la scuola intendeva fare, né di valutare la rispondenza con i bisogni dei nostri figli, né di comprendere quelli degli insegnanti. Da parte nostra c’è stato il tentativo di proporre alternative”.

Al contrario di quanto dite, non ci avete considerato né ascoltato e siamo ricorsi al Consiglio comunale per questo”, ha sostenuto Briganti, che ha chiesto conto del perché a Rignaldello sia stato concesso alle classi di portare a termine la loro offerta formativa e a La Tina no, chiarendo poi al dirigente scolastico: Non ci interessa l’intrattenimento che propone per tenere aperta la scuola il sabato ma una distribuzione della didattica su 6 giorni perché la riteniamo più praticabile”.

Genitori di Rignaldello “Scuola speciale anche per il suo orario, così rischia chiusura”

A ribadire che “nemmeno a Rignaldello sia stata mai messa in dubbio la professionalità delle maestre” è stato il portavoce dei genitori della scuola Cristian Braganti, che ha spiegato: “Alle famiglie non è stato spiegato niente, nell’unica riunione risalente al 18 ottobre la sola motivazione della rimodulazione dell’orario è stata il risparmio energetico, sconfessata immediatamente, poi ci siamo trovati questo nuovo piano dell’offerta formativa. Non capiamo il motivo di questa scelta di cambiare l’orario scolastico a Rignaldello”, ha affermato Braganti riferendo il disagio anche di chi ha iscritto i figli per il prossimo anno scolastico, “per la mancanza di certezze sull’offerta dei servizi mensa e trasporti, di fronte al cambiamento che ci sarà”.

Rignaldello con la sua offerta di qualità e l’orario modulare è stata sempre una specialità nel contesto scolastico territoriale, con alcune famiglie che hanno anche cambiato residenza pur di iscrivere i figli – ha aggiunto Braganti – ma sappiamo quali problematiche abbia per non disporre di palestra, parcheggi e viabilità funzionale. Alla distanza noi abbiamo paura che Rignaldello, perdendo la sua specialità, messa al confronto con le altre scuole con i problemi che ha, non per la didattica che è vincente, diventi una scuola perdente, che rischi la chiusura”.

Le parole dei consiglieri comunali

Abbiamo il dovere di affrontare un problema che ci è stato rappresentato da una petizione firmata da 104 genitori – ha sostenuto Emanuela Arcaleni (Castello Cambia) – Se siamo qui è perché qualcosa non ha funzionato nell’istituzione scolastica, a partire dalla comunicazione. Auspico una mediazione“. Luciana Bassini (Civici X) ha eccepito che “se ci fosse stata la necessaria comunicazione non saremmo stati qui. Nessuno si senta offeso, vogliamo capire se si può trovare una soluzione che possa mettere d’accordo tutti, siamo dalla parte della comunità, ma non certo contro il corpo docente“.

Elda Rossi (Fd’I) ha affermato: “Non c’è stata mai intenzione di offendere la scuola, ma abbiamo preso atto di una frattura verificatasi all’interno della comunità e siamo intervenuti con l’intento di mantenere l’unione tra scuola e famiglia. Siamo qui perché i disagi delle famiglie vengano ascoltati, pur comprendendo le difficoltà organizzative della scuola”. Valerio Mancini (Lega) ha ribadito: “L’organizzazione precedente di orari e servizi ai genitori stava benissimo e quindi siamo pienamente legittimati ad amplificare le esigenze rappresentateci. Una scuola aperta il sabato che non fa didattica, a me pare un parcheggio. L’auspicio è che da questa bella pagina di confronto in seno alle istituzioni pubbliche della città arrivi una soluzione della vicenda”.

Dirigente ribadisce “Incontri con genitori fatti più volte e mai accettati da famiglie”

In sede di replica, il dirigente scolastico Casucci, ha parlato di “un pregiudizio che ha impedito di concordare le scelte“, sostenendo che gli incontri con i genitori siano stati fatti più volte, con tanto di verbali, “anche se non sono stati accettati dalle famiglie”. Sulla diversa scelta operata circa il mantenimento dell’orario modulare nella scuola, Casucci ha chiarito che “La Tina ha una configurazione differente da Rignaldello, che meriterebbe una sede migliore”.

“Il progetto lo dobbiamo portare avanti”

Io sono per il superamento delle tensioni, assolutamente, però noi i passi istituzionali li abbiamo fatti, vediamo di trovare ciò che può essere più funzionale ma ovviamente il progetto, che è stato condiviso nelle sedi scolastiche lo dobbiamo portare avanti, perché fa parte di una visione molto precisa”, ha concluso il dirigente scolastico, che ha ribadito: “Non dobbiamo accontentare tutti, ma dobbiamo ascoltare: sono convinto che il sabato possa essere progettato come un servizio reale, come già dimostra il servizio di ludoteca pomeridiano che è integrato alla scuola”.

Le repliche dei rappresentanti dei genitori

I rappresentanti dei genitori hanno replicato contestando che ci siano state la partecipazione e la condivisione riferite dal dirigente scolastico. “Come rappresentanti a La Tina abbiamo avuto una convocazione formale, solo poche ore prima della riunione, e c’è stato un incontro informale chiesto da noi con le insegnanti, ma mai una proposta scritta della scuola – ha sostenuto Marta Briganti – Ci auguriamo di essere interpellati in futuro nell’intento di far star bene i nostri figli. Sarà nostra cura interfacciarci con le maestre, di cui abbiamo stima. Siamo sicuri che ci ascolteranno e sapranno proporci qualcosa di valido dal punto di vista educativo”.

Nel precisare che “non emerge da nessuna parte quanto sostenuto dal dirigente scolastico, a Rignaldello si è parlato solo del problema delle due ore di educazione fisica e di nient’altro”, Cristian Braganti ha ribadito di portare la voce di 18 famiglie che non sono contente, “tra cui una ha già messo la scuola come seconda scelta e tra cui c’è chi si troverà in difficoltà con orari diversificati per i propri figli. Non facciamo chiudere Rignaldello” ha concluso.

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