Resta avvolto nel mistero il motivo del sequestro di una piccola porzione di terreno all'interno del cantiere, annunciate già due interrogazioni "Vogliamo sapere sei ci saranno conseguenze sui lavori"
Regna ancora il silenzio sul sequestro, avvenuto ieri (9 marzo), di una parte di terreno all’interno del cantiere per la realizzazione della variante del Cassero, a Città di Castello.
L‘area è stata transennata dai carabinieri forestali e l’unica informazione finora “pubblica” è il cartello che indica “Materiale sottoposto a sequestro penale” e i nastri che intimano a non oltrepassare. Un provvedimento improvviso e avvolto nel riserbo a pochissimi giorni dall’avvio dei lavori, che di fatto sono stati altrettanto bruscamente interrotti.
Due interrogazioni
Emanuela Arcaleni (Castello Cambia) ha infatti annunciato una interrogazione “per capire quali saranno le conseguenze per il prosieguo del cantiere e se ciò sarà motivo di allungamento dei tempi di consegna dell’opera finita“, che tra l’altro ha già visto la chiusura parziale del parcheggio Ferri fino ad ottobre.
“Se i lavori dovessero subire ritardi consistenti, ci sarebbero ulteriori disagi per cittadini e turisti che vogliono recarsi in centro – ha aggiunto Arcaleni – Non avendo letto spiegazioni da parte dell’amministrazione, solitamente molto loquace sulle vicende comunali, credo invece si debba dare contezza ai cittadini di quanto li riguarda direttamente“.
“Gravissimo, più grave del fatto in sè, minimizzare il sequestro penale da parte dei carabinieri forestali presso un cantiere pubblico – sottolineano Riccardo Leveque, Elda Rossi (Fd’I) e Andrea Lignani Marchesani (Castello Civica) con un’altra interrogazione – Un atto che può comportare ritardi di realizzazione per un evidente errore fatto o in fase di progettazione o da chi effettivamente eseguiva i lavori non può essere derubricato a mero intoppo burocratico. L’area sequestrata infatti non sarebbe stata sottoposta ad esproprio preventivo ma sarebbe tutt’ora di proprietà privata e quindi non nella disponibilità del cantiere. Qualcuno ha sbagliato e la responsabilità deve emergere, per una trasparenza totalmente mancata”.
Il “mistero”
I motivi dello stop rimangono ancora avvolti dal mistero: su quel rettangolo di terreno tra i 100 e 200 mq non sembrano esserci bombe o rifiuti abusivi interrati e ciò potrebbe far pensare anche ad un problema riguardante alcune anomalie normative riguardanti proprio quel piccolo pezzo di terra, dove di fatto passerà la nuova strada della variante.
L’amministrazione comunale ha consegnato a febbraio 2023, alla ditta incaricata, i lavori per la realizzazione della Variante del Cassero. L’investimento con fondi europei da 1 milione e 400 mila euro, cofinanziato dalla municipalità tifernate per 400 mila euro nell’ambito del programma Agenda Urbana, prevede la consegna dei lavori entro il 2024, con la realizzazione di una rotatoria tra la discesa di via Antimo Marchesani e il parcheggio Ferri, da cui partirà un tratto stradale alternativo all’attuale strettoia sotto il bastione, che aggirerà le case qui presenti ricongiungendosi alla strada all’altezza del parcheggio Raniero Collesi (dov’è sorto il recente problema).