E’ stato sequestrato in queste ore, nel quartiere di Riosecco (Città di Castello), un centro massaggi olistici gestito da uomini di nazionalità cinese, con la conseguente denuncia del titolare 54enne per favoreggiamento della prostituzione.
L’indagine, condotta da Polizia e Guardia di Finanza tifernati – sotto il coordinamento della Procura di Perugia – ha preso il via da una complessa attività info-investigativa che ha portato ad effettuare accertamenti, anche mediante osservazioni e appostamenti, sui frequentatori di un immobile privo di riferimenti commerciali in via della Quercia
Le ricostruzioni investigative hanno fatto emergere che le donne presenti all’interno della struttura, della stessa nazionalità del titolare, avrebbero utilizzato i locali e diverse utenze telefoniche intestate ad un connazionale, al fine di organizzare gli appuntamenti con gli utenti del centro. Gli incontri, alcuni dei quali di natura sessuale, erano pubblicizzati in rete, su appositi siti di incontri. I successivi approfondimenti hanno consentito di accertare che i clienti potevano concordare preventivamente durata e prezzo delle prestazioni richieste.
Durante le attività di perquisizione è stato rinvenuto materiale connesso allo svolgimento dell’attività di prostituzione, medicinali privi di tracciabilità, denaro contante per oltre 1.500 euro, telefoni cellulari contenenti le utenze telefoniche pubblicizzate sulle bacheche virtuali, documentazione con brevi appunti brevi in lingua italiana e relativa traduzione, con le quali le dipendenti del centro si relazionavano con i clienti.
Sul posto è intervenuto anche ul personale del Servizio Igiene e Sanità ASL Umbria 1 che, ha richiesto la sospensione dell’attività per l’inidoneità dei locali all’esercizio di attività commerciali. L’operazione delle forze dell’ordine ha inoltre consentito di ricostruire il giro d’affari del centro massaggi e di individuare numerosi clienti che, convocati dagli inquirenti, hanno confermato di aver fruito in loco, in alcune occasioni, anche di prestazioni di natura sessuale.
Le indagini hanno permesso di appurare che il titolare dell’attività illecita, non presente al momento della perquisizione, fosse titolare di altri esercizi commerciali, tra cui uno in provincia di Siena, dove peraltro è stato riscontrato uno scenario simile a quello tifernate.