Un 53enne di origini albanesi, domiciliato a Gubbio, è stato arrestato nella nottata, perché ritenuto responsabile di aver sequestrato per quasi due giorni la ex moglie, 42enne, residente in Albania, e i loro due figli minori, di 7 e 11 anni, che vivono con la madre.
La delicata operazione di polizia giudiziaria è stata portata a termine dai carabinieri, in stretto contatto con la Procura di Perugia, che ha coordinato l’indagine in cooperazione con l’Albania e la rete consolare del paese balcanico, che aveva ricevuto notizie sui possibili e gravi reati del loro connazionale.
Proprio ieri pomeriggio (1 agosto) è giunta la segnalazione del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia in seno al Dipartimento della Pubblica Sicurezza di Roma, che ha allertato la compagnia carabinieri di Gubbio. Nel volgere di pochi minuti è scattato un piano di ricerca capillare: pattuglie in campo, verifiche incrociate e indagini tecniche per localizzare rapidamente i soggetti coinvolti.
Nel giro di un’ora circa, i militari hanno intercettato l’uomo, alla guida di un’auto, con a bordo la ex moglie e i due minori, tutti e tre in manifesto stato di agitazione, seduti sui sedili posteriori. Alla vista delle forze dell’ordine, la donna e uno dei figli hanno subito chiesto aiuto. I carabinieri hanno poi appurato come l’uomo avesse sottratto loro i passaporti e il telefono cellulare, impedendone qualsiasi possibilità di fuga.
Gli accertamenti successivi hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti: il 53enne avrebbe indotto con un falso espediente l’ex coniuge a recarsi in Italia con i figli minori, arrivati lo scorso 30 luglio in aereo, per poi trattenerli per circa 48 ore contro la loro volontà, ricorrendo a minacce e violenza fisica, tanto che la donna ha riportato lesioni giudicate guaribili in 10 giorni, certificate dai sanitari del nosocomio eugubino.
Le accuse a carico dell’uomo includono peraltro anche il possesso abusivo di un coltello. Al termine dell’intervento, i carabinieri hanno individuato una struttura protetta dove madre e figli hanno trovato rifugio, mentre il 53enne, visti gli elementi probatori così rilevanti, è stato arrestato e associato alla Casa Circondariale di Perugia, come disposto dal magistrato di turno, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.