Si è svolto ieri un pomeriggio di riflessione e confronto sui temi sociali più urgenti della serie di incontri del progetto. Nella calda e assolata cornice di Terni, ieri pomeriggio (ndr 26 giugno) ha ospitato il secondo incontro del progetto “Lavoriamo per cambiamenti”, un’iniziativa ambiziosa che pone l’attenzione su temi sensibili.
Realizzato dall’associazione Libertas Margot in sinergia con numerose realtà del territorio — tra cui il Pantheon Club di Perugia, l’Associazione Nazionale Privi di Vista e Ipovedenti, Amatori Nuoto e altri — il progetto vede anche la partecipazione di una realtà privata come la Fuso Group Srl, gestore di vari store Vodafone in Umbria e nell’Alto Lazio.
L’incontro, dedicato alla violenza di genere e condotto dalla dottoressa Simona Ambrosio, dirigente di Margot, si è svolto all’interno del negozio Vodafone di via della Stazione a Terni. Il programma prevedeva, tra i momenti centrali, l’intervista a una donna vittima di violenza. Tuttavia, la sua assenza — dovuta al mancato permesso del datore di lavoro di assentarsi — ha portato in primo piano una delle problematiche più gravi che le donne si trovano ad affrontare nel percorso di denuncia: la necessità di conciliare la cura dei figli, spesso molto piccoli, con gli impegni lavorativi e l’assenza di una rete sociale di sostegno.
Durante l’incontro è intervenuta l’avvocato Giuliana Scorsoni, figura di spicco nel panorama forense e giornalistico umbro. Curatore fallimentare, custode giudiziario, con grande esperienza presso il Tribunale per i Minorenni e direttore responsabile della rivista semestrale “Avvocati a Terni” che esercita da oltre trent’anni a Terni. La sua carriera è arricchita da esperienze come speaker radiofonica presso Radio Antenna Musica e conduttrice televisiva su emittenti umbre dal 1990 al 2010. Appassionata di calcio, ha collaborato con ‘Il Messaggero’, edizione Umbria, ed è autrice del romanzo “La ruota del criceto”.
La dott.ssa Scorsoni ha illustrato gli effetti civili dei provvedimenti di allontanamento in particolare a tutela dei minori. Insieme alla mediatrice Simona Ambrosio, ha delineato una ricetta preziosa per il cambiamento. In primo luogo, le istituzioni dovrebbero ritrovare il proprio ruolo centrale: tornare ad essere esempio virtuoso per cittadine e cittadini, orientando la comunità verso principi di responsabilità e integrità.
Un pilastro fondamentale di questa trasformazione risiede nella ricostruzione della famiglia, un compito tutt’altro che semplice alla luce della disgregazione sociale a cui oggi assistiamo. Diventa allora essenziale riscoprire e rafforzare i legami e i valori che un tempo erano il cuore pulsante della vita familiare. Non meno rilevante è il ruolo della scuola, chiamata a guidare con dedizione i giovani lungo il cammino della conoscenza e dell’educazione civica. L’impegno scolastico si affianca a quello dello sport, alleato prezioso per il benessere del corpo e della mente, nonché strumento di prevenzione e diffusione della cultura del rispetto.
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