Scuola di Volo Aeroporto dell'Umbria, Comune Perugia rinvia la discussione - Tuttoggi.info

Scuola di Volo Aeroporto dell’Umbria, Comune Perugia rinvia la discussione

Redazione

Scuola di Volo Aeroporto dell’Umbria, Comune Perugia rinvia la discussione

La terza commissione del Comune di Perugia rinvia la votazione | Post di spiegazione su Facebook dell'On. Adriana Galgano
Gio, 30/04/2020 - 13:10

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Prosegue, non senza difficoltà, l’iter autorizzativo della Scuola di Volo che dovrebbe trovare sede presso l’area dell’Aeroporto “San Francesco d’Assisi” di Perugia.

Di ieri la decisione della Terza Commissione del Comune di Perugia di rinviare la discussione sull’iniziativa che ha tra i protagonisti-promotori la SASE, ente di gestione dello scalo aeroportuale umbro.

Sulla decisione, arriva una nota di Blu-Bella Libera Umbria, che fa riferimento ad un post di Facebook dell’On. Adriana Galgano.

“Bene la decisione della terza commissione del Comune di Perugia di rinviare la votazione sulla Scuola di Volo. Prima di procedere è indispensabile acquisire e leggere il protocollo di intesa Sase-Enac-Assetts SRL e capire con quali risorse intendono finanziare la scuola. Non si può proseguire l’iter senza avere questi chiarimenti”.

Così la Galgano, presidente di Blu-Bella Libera Umbria ed ex deputata di Civici e Innovatori, che ha pubblicato su Facebook un lungo post con cui ha espresso la posizione del suo movimento sulla situazione dell’aeroporto San Francesco d’Assisi e sulla scuola di volo.

“Il settore aereo è in grave difficoltà. L’unica certezza è quella dell’inizio di una crisi molto più seria di quelle causate dall’11 settembre o dal crollo finanziario del 2008-2009. La Iata calcola, infatti, che siano a rischio 25 milioni di posti di lavoro nel mondo, di cui 5,6 in Europasi legge nel postLa crisi impatta non solo nei confronti delle compagnie aeree ma anche degli aeroporti. Nella fase due sono dunque urgenti strategie e sostegno non solo alle compagnie aeree ma anche alle società che gestiscono gli aeroporti. Noi di Blu chiediamo, quindi, alla Regione Umbria di farsi portatrice nei confronti del governo della necessità di sostegno della nostra Sase.

La sua crisi determinerebbe una forte perdita di posti di lavoro sia all’aeroporto che nel settore del turismo. Vogliamo inoltre sapere quale sia il piano di ripristino dei voli. Relativamente all’aeroporto poiaggiungono dal movimento civicoabbiamo appreso in questi giorni che sta andando avanti il progetto delle scuola di volo. Un progetto interessante, foriero di opportunità per la regione, che comporterà la costruzione di 180.000 metri cubi per dormitori, uffici, aule per la didattica e strutture connesse”.

“Noi di Blu abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere di valutare di costruire i dormitori, e tutto ciò che non è indispensabile che sia all’interno dell’aeroporto, nella zona industriale di Ponte San Giovanni. Una scelta questa che ci consentirebbe di riportare alla bellezza una zona che oggi sembra sia stata oggetto di un bombardamento con capannoni abbandonati e strade disseminate di buche profonde. Perché dobbiamo impegnare nuovo territorio quando ne abbiamo da recuperare tantissimo?domandano da Bella Libera Umbria – Perché dobbiamo predisporre una variante al piano regolatore per autorizzare l’edificazione all’interno del sedime aeroportuale quando c’è una norma regionale che dispone che il sedime sia solo (come ovvio) per strutture di servizio dell’aeroporto?”.

“Vogliamo inoltre che si chiarisca se la presenza della scuola all’interno dell’aeroporto e l’eventuale occupazione del sedime aeroportuale comporteranno una riduzione dell’operatività dei voli. Ovviamente ci aspettiamo che ci risponda un organismo indipendente, non i proponenti della scuola di volo che sono parte in causa! si legge ancora nel post pubblicato su Fb .

“Noi di Blu chiediamo anche alla Sase di rendere pubblico il contenuto dell’accordo Enac-Sase-sub concessionario. I cittadini, infatti, hanno diritto di conoscerne il contenuto e, soprattutto, di sapere perché i sub-concessionari risultano avere due società inattive con capitale sociale irrisorio e una società a Londra con capitale di 1000 sterline. A fronte di questa mancanza di mezzi non è noto chi finanzierà questa operazione da 70.000.000 di euro.

A questo proposito, i sub-concessionari hanno dichiarato in diretta streaming che, appena avranno avuto le autorizzazioni, provvederanno a cercare i fondi. Affermazioni che, ironicamente, definiremmo stravaganti. Davvero ci viene chiesto di predisporre un pesante iter amministrativo senza sapere chi finanzierà il progetto?”.”Una domanda poi la rivolgiamo all’Enaccontinuano da Bella Libera Umbria con quale criterio ha deciso di raddoppiare la durata della concessione a vantaggio di una società che, non solo vuole cementificare oltre un centinaio di migliaia di metri cubi, ma soprattutto non dà alcuna informazione su chi finanzierà l’opera, dichiarando anzi che troverà DOPO le risorse?

Ci sarà pure una ragione e questa ragione, in virtù del principio di trasparenza che è alla base delle decisioni pubbliche, DEVE essere resa nota ai cittadini. Segnaliamo inoltre che, alla richiesta di illustrare come sarebbe cambiato il piano di fattibilità della scuola di volo alla luce del Coronavirus, i sub-concessionari hanno dato questa sconcertante risposta: ‘Nei prossimi 20 anni comunque il settore aereo raddoppierà perché così è successo nei 20 anni precedenti che pure hanno visto due crisi importanti’.

Adesso vi domandiamo: cosa sarebbe successo a due giovanotti, pur preparati, che si fossero presentati in una banca a chiedere un finanziamento di 70 milioni di euro, in epoca di Coronavirus, presentando un progetto dell’anno scorso, quindi senza valutare l’impatto della crisi attuale, con tre società, di cui 2 inattive, con un totale di poche decine di migliaia di euro e senza ulteriori garanzie?

Ecco i nomi delle societàconcludono da Blucosì potete controllare anche voi: Mondovolo Limited, società inglese, trovate i dati on line, 19-01 Holding srl con sede a Roma, 19-01 Assets srl con sede a Roma. Il momento è molto serio e vogliamo risposte serie alle nostre domande. Il nostro futuro, il futuro della nostra città e della nostra regione non possono essere messi a repentaglio da scelte frettolose e superficiali che comportano anche il rischio inammissibile di compromettere per sempre la bellezza di una zona geografica iconica come la pianura nei pressi di Assisi, la città umbra più famosa al mondo”.

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