Carlo Ceraso
A Giovannino Antonini, il presidente della Scs, holding che controlla Banca Popolare Spoleto, potrebbe costar cara l’affermazione pronunciata sabato mattina all’indirizzo della Cassa di Risparmio di Spoleto, quando, rispondendo ad un socio che durante l’Assemblea indicava con ammirazione i buoni risultati raggiunti dalla CaRiSpo, aveva detto: “ce vole coraggio a parlare della Cassa come ad un esempio visto che tra qualche tempo staccheranno anche le insegne”.
Una frase che, com’era prevedibile, ha scatenato un vero pandemonio alla riapertura degli sportelli dell’istituto di credito di Piazza Mentana (dirimpettaio proprio della Bps). “Inaudito – dice a TO® uno dei consiglieri della Cassa – siamo indignati per queste gravi dichiarazioni che cercano di gettar discredito sul nostro istituto. Non so se procederemo per vie legali, ma la questione è molto grave e andrà esaminata nelle opportune sedi”. Da Firenze, quartier generale delle Casse del Centro del Gruppo Intesa San Paolo, si dicono “indispettiti” per l’affronto. Anche se da Milano, fonti interne alla capogruppo dicono che “l’ipotesi di una querela è lontana” perché “non si vuol entrare in questa partita molto…politica”. Il riferimento alle manovre degli ultimi mesi di Antonini è chiaro. L’ultima parola spetterà comunque al management Carispo.
“Non è neanche la prima volta che in occasioni pubbliche il presidente Antonini si avventura a guardare nel giardino altrui per non parlare del proprio – dice un impiegato della Cassa -, come dipendente sono preoccupato, speriamo che non abbia ripercussioni sui nostri correntisti e sulle aziende”. A Spoleto anche oggi non si parlava che dello ‘scivolone’ commesso da Antonini, anche se qualcuno comincia a sospettare che non si sia trattato di una leggerezza ma di una affermazione ‘mirata’ per qualcosa che potrebbe preoccupare Antonini. Impossibile saperlo al momento, forse se ne saprà di più nelle prossime ore.
Intanto l’assemblea dei soci Scs di sabato scorso ha innescato qualche nervosismo anche in casa del Pd che, a livello spoletino come perugino, non ha affatto gradito l’intervento dell’assessore al comune di Terni Renato Bartolini: la ferita dell’attacco subito tre mesi fa -, quando Antonini, messo alle strette della Vigilanza che ne chiedeva la rimozione da n.1 Bps, denunciò la presunta manovra di scalata di Coop Centro Italia e Mps – non è affatto rimarginata
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