Qualcuno salvi gli scoiattoli grigi. Non si fermano le critiche all’eradicazione di questa specie alloctona in Umbria, e dunque importata principalmente dal nord America, che sta minacciando l’estinzione della specie autoctona degli scoiattoli rossi. Questa volta il caso, per cui si è indignata anche la Lav di Perugia con la pubblicazione di una sua nota su Facebook, sbarca in Consiglio Comunale a Palazzo dei Priori, dove la consigliera del Partito Democratico, Sarah Bistocchi, ha presentato una richiesta: meno cattura e uccisione degli scoiattoli grigi a favore di una maggiore rimozione indiretta degli esemplari attraverso la loro sterilizzazione.
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Quelli presentati da Bistocchi sono numeri importanti: dal 2016 sono stati uccisi 470 scoiattoli grigi a Perugia, in linea con il progetto europeo Life+ U-Savereds diretto alla “conservazione dello scoiattolo comune europeo in Umbria e della biodiversità negli ecosistemi degli Appennini“. Tra le azioni del progetto rientrano “la cattura e l’eradicazione da parte dell’uomo delle popolazioni invasive di scoiattoli grigi in conformità alle leggi sul benessere degli animali“. La procedura per la rimozione sta nell’utilizzo di trappole con cibo per attrarre gli scoiattoli grigi, che poi vengono infilati in tubi dove viene immessa anidride carbonica che, prima fa addormentare gli animali, e poi li uccide. Un tipo di morte considerata “rispettosa del benessere dell’individuo“. Lo stesso progetto prevede però anche la rimozione “indiretta“, cioè una piccola parte degli scoiattoli catturati, più fortunati, verrà sterilizzata e reimmessa nei parchi.
Lo scoiattolo grigio, presente anche in Umbria, probabilmente dai primi anni del 2000, risulta molto abbondante nella porzione ovest del capoluogo umbro, a Monte Malbe, ma la sua presenza è segnalata in quasi tutta l’area urbana e peri-urbana della città di Perugia, dove è riuscito a colonizzare anche diversi parchi cittadini, come il Percorso verde.
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La Lav di Perugia, che per l’occasione ha aperto un profilo su Facebook dal nome “Io sto con gli scoiattoli”, denuncia dal suo canto cosa sta accadendo agli scoiattoli grigi, e denuncia l’utilizzo di “1.433.241 euro di denaro pubblico” destinati al progetto di eliminazione della specie alloctona. “In questi ultimi giorni – affermano dalla Lav – è cresciuta in città l’indignazione per questa orrenda strage di animali innocenti, i perugini scrivono a giornali, associazioni e amministratori pubblici affinché fermino lo sterminio”. Tengono inoltre a precisare: “lo scoiattolo rosso non è considerato a rischio di estinzione da parte dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, né da parte dell’Unione Europea nella sua Direttiva Habitat. Non è elencato tra le specie a rischio nemmeno a livello italiano da parte del Ministero dell’Ambiente. Gli habitat del rosso e del grigio comunque si sovrappongono solo in parte. Il rischio di estinzione dello scoiattolo rosso non esiste proprio, è pura disinformazione“.
Ma per gli scoiattoli, in Italia, le novità non finiscono qui: è infatti recente la pubblicazione della rivista Hystrix the Italian Journal of Mammalogy, in base alla quale esiste un nuovo esemplare, tutto italiano, parente stretto degli scoiattoli comuni europei. E’ stato scoperto in sud Italia, e per la precisione in Calabria e Basilicata: è lo scoiattolo meridionale (nome scientifico è Sciurus meridionalis), di colore nero con ventre bianco, quindi diverso da quello europeo detto ‘scoiattolo rosso’ (Sciurus vulgaris) per la colorazione che può variare dal rosso-arancione al bruno scuro ed è presente in tutto il resto d’Italia, ad eccezione di Sicilia e Sardegna. Anche lo scoiattolo meridionale però potrebbe essere già a rischio estinzione: la lotta è nuovamente con le specie alloctone di provenienza nord americana. Con la scoperta del nuovo mammifero l’Italia conferma il suo primato di Paese europeo con la maggior biodiversità.
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