Perugia

Sanitopoli, processo Bocci: il Tribunale decide sulle intercettazioni

Sanitopoli, processo Bocci: il Tribunale decide sulle intercettazioni. Giornata fondamentale, quella di oggi, per l’inchiesta sulla Sanitopoli perugina. E non soltanto per il processo a carico dell’ex sottosegretario e numero del Partito democratico regionale, uno dei nomi eccellenti tra i 45 chiamati in causa dai pm Formisano e Abbritti.

Il collegio, presieduto dal giudice Carla Giangamboni, dovrà infatti esprimersi sulle tre eccezioni mosse dai legali di Bocci (Davide Brunelli e Alessandro Diddi) relative all’utilizzo delle intercettazioni captate in gran parte attraverso l’utilizzo del Trojan nel cellulare di alcuni indagati (ma non dell’allora sottosegretario).

Un nodo centrale, quello dell’ammissibilità delle intercettazioni. Perché su di esse (oltre che su successive ammissioni di alcuni degli indagati e di testimoni) si basa gran parte dell’impianto accusatorio della Procura sul presunto “sistema” per pilotare i concorsi all’ospedale di Perugia.

Nuova calendarizzazione del processo Bocci

Bocci ha sempre negato ogni addebito ed i suoi legali sono pronti a confutare le tesi accusatorie della Procura, nel processo che verrà oggi nuovamente calendarizzato dopo l’emergenza Covid. Ed ha rivendicato di volersi difendere “nel processo” e non dal processo.

Oggi Bocci sarà presente in Tribunale per ascoltare l’ordinanza relativa alle tre istanze presentare dai suoi legali.

Ma prima di andare avanti nel processo, appunto, sarà fondamentale sapere se sul tavolo dei giudici potranno ancora esserci le trascrizioni delle intercettazioni catturate con il Trojan.