Processo Sanitopoli, è il giorno di Gianpiero Bocci. L’ex sottosegretario questa mattina, nell’aula allestita all’Auditorium del Capitini, verrà interrogato dal giudice per l’udienza preliminare Angela Avila.
Bocci vuole parlare
E’ stato lo stesso Bocci (attraverso i propri legali David Brunelli e Alessandro Diddi) a chiedere di essere ascoltato per chiarire la propria posizione. Bocci – a cui i pm contestano sia l’associazione per delinquere al fine di pilotare i concorsi, sia la rivelazione i segreti d’ufficio relativamente alle cimici piazzate dagli inquirenti nell’ufficio dell’ex manager Emilio Duca – ha sempre respinto tutte le accuse a suo carico. Dichiarando di volersi difendere “nel processo e non dal processo“. Oggi è pronto a dare battaglia in aula.
Le intercettazioni
Alle sue dichiarazioni, ovviamente, guardano con interesse anche altri imputati. Così come c’è attesa per il pronunciamento del giudice sull’ammissibilità delle intercettazioni, dopo le eccezioni presentate da diversi legali delle difese.
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Parti civili e provvedimenti disciplinari
Nella precedente udienza il giudice Avila ha accolto la costituzione di Regione, Usl 1, Azienda ospedaliera di Perugia, Cittadinanzattiva e Unione nazionale dei consumatori come parti civili. Una posizione che, in base all’andamento del processo, potrebbe anche creare degli “imbarazzi”, visto che tra gli imputati c’è anche chi è stato richiamato a collaborare con la Regione, oltre a dirigenti e personale dello stesso Ente e delle Aziende sanitarie. Per i quali, in alcuni casi, i relativi provvedimenti disciplinari sono stati sospesi in attesa dell’esito del processo penale, mentre in altri è stata già concordata la sanzione.