Per la sanità umbra il 2018 si chiude con un risultato positivo sul versante delle stabilizzazione del personale in sanità, sia nella dirigenza che nel comparto, con la piena e totale applicazione della legge Madia, conquistata grazie e alle lotte e mobilitazioni sindacali.
Soddisfatti i segretari generali sindacali, che ringraziano i delegati Fp-Cgil Fp-Cisl Fpl-Uil, le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nelle recenti consultazioni per il rinnovo delle rappresentanza sindacali unitarie , nonché firmatarie del recente Ccnl del comparto (per la dirigenza sono previste due giornate di sciopero a gennaio in assenza di rinnovo contrattuale), che hanno elaborato insieme alle organizzazioni sindacali territoriali e regionali di categoria una piattaforma rivendicativa che aveva al centro come questione prioritaria il percorso di stabilizzazione del personale, poi approvata nelle assemblee.
Le segreterie regionali di categoria di Cgil Cisl Uil hanno siglato un accordo con l’assessore regionale alla Sanità Luca Barberini, ricordano, un accordo quadro (uno dei primi a livello nazionale), propedeutico per le intese in ogni Asl e Azienda ospedaliera.
“Indubbiamente – commentano i segretari sindacali – una prima importante e rilevante risposta per sostenere un sistema sanitario pubblico, universale e accessibile, per garantire i Lea, per affrontare le complesse sfide che avremo di fronte per i continui tagli alle risorse previste per la sanità che hanno caratterizzato tutti gli ultimo governi“.
Ed ora attendono il nuovo Piano sanitario regionale, annunciato dalla presidente Marini, ed i prossimi confronti con le confederazioni, il sindacato dei pensionati, le categorie dei dipendenti pubblici, sul sistema di welfare pubblico, sulle liste di attesa (“evitando di spostare risorse verso il privando invece di riorganizzare il sistema per garantire sempre e a tutti il diritto alla salute sancito dalla costituzione“). Temi che, annunciano, saranno decisivi per le sorti e il futuro della sanità umbra: “E come sempre – concludono – il sindacato confederale farà la sua parte“.