Nuova puntata per lo studentato di San Bevignate, a Perugia. Il Tar dell’Umbria ha deciso, con la sua ultima sentenza del 10 ottobre, di accogliere il ricorso presentato dall’A.Di.S.U., l’Agenzia per il Diritto allo Studio dell’Umbria, contro la Soprintendenza. Quest’ultima dovrà dunque “riesaminare – si legge nella sentenza del Presidente Raffaele Potenza, del Consigliere ed Estensore Paolo Amovilli e di Enrico Mattei, Primo Referendario – nel termine perentorio di 60 giorni dalla comunicazione e/o notificazione della presente sentenza il richiesto parere paesaggistico con le modalità sopra esposte, in mancanza della quale provvederà un commissario ad acta nominato dal Tribunale a spese dell’Amministrazione“.
Nelle puntate precedenti
Ci eravamo quindi lasciati con le ultime due sentenze del Tar a proposito del soprannominato ‘steccone’ di San Bevignate, datate 1 aprile 2016, quando il ricorso fu presentato dalla stessa A.Di.S.U. contro la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Umbria, contro il Ministero dei Beni Culturali e nei confronti di Tlm Costruzioni S.r.l., materialmente assegnataria, dopo la gara d’appalto, dei lavori di costruzione del collegio a San Bevignate.
Collegio San Bevignate, Tar dell’Umbria accoglie ricorso A.Di.S.U
A.Di.S.U. aveva all’epoca richiesto che venisse annullato il provvedimento dell’agosto 2014, con il quale era stato espresso parere negativo “in materia di autorizzazione paesaggistica per residenza universitaria“ per il complesso universitario a San Bevignate. La Regione Umbria aveva a sua volta recepito il parere negativo, bloccando la costruzione del collegio. Nelle due sentenze (la 304 e la 305), si dipanava la matassa sull’autorizzazione paesaggistica per la realizzazione del collegio. Il Tar vi aveva poi aggiunto il “difetto di motivazione“: per il Tribunale Amministrativo di fatto le condizioni per le autorizzazioni non erano cambiate tra il 2008 e il 2014.
Dopo la sentenza del Tar divenuta esecutiva, Adisu ha riattivato la procedura per la richiesta di autorizzazione alla realizzazione del plesso indirizzata alla Soprintendenza. Fino alla decisione delle scorse settimane.
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Il rebus di San Bevignate
Ripeschiamo adesso (seppur con un tassello in più) una storia che la città sembrava quasi aver dimenticato per comprendere, come in un rebus, dopo blocchi, rinvii e sentenze, quale sarà il futuro dello studentato per la cui costruzione si decise nel 2005. Ad oggi, sul sito, restano solo delle transenne posticce, che delimitano la zona dove il terreno è stato sbancato dai mezzi per fare spazio ad edifici che non hanno mai visto la luce. Resta da capire quale possa essere l’exit strategy, la soluzione a una vicenda durata forse troppo, mentre l’azienda costruttrice, la Tlm Costruzioni S.r.l., attende di sapere se (con un ‘se’ che assume sempre più le sembianze di un periodo ipotetico di terzo tipo) mettere in moto la sua macchina. Il tutto mentre le intenzioni, le tendenze e le direttive della città sono cambiate e si attende, probabilmente già per febbraio 2018, la fine dei lavori alla nuova Monteluce, dove ci sarà spazio per una residenza per studenti di 150 posti letto con annessi servizi a supporto (circa 6.900 mq) oltre a servizi (circa 2000 mq), spazi commerciali (circa 2.300 mq), terrazze, spazi pedonali e parcheggi interrati.
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