Pregiudicato ternano commette due furti nel parcheggio di due supermercati a dicembre. furto aggravato e anche indebito utilizzo di carte di credito
E’ un ternano di 43 anni, l’arrestato di venerdì scorso della Polizia di Stato di Terni, in esecuzione di un’ordinanza custodia cautelare in carcere emessa dal GIP, su richiesta della Procura della Repubblica di Terni, per i reati di furto aggravato e di indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento.
L’uomo è stato individuato come il responsabile dei due furti commessi, il 16 e il 18 dicembre, ai danni di due donne, una di 47 anni e una di 87, all’interno del parcheggio di due supermercati cittadini.
Nel primo furto, l’uomo ha aspettato che la donna si allontanasse dalla vettura, per rimettere a posto il carrello dopo aver fatto la spesa, lasciando la borsa sul sedile, mentre in quello del 18 dicembre, aveva approfittato di un momento di distrazione della signora 87enne.
In occasione del furto del 16 dicembre, ai danni della signora più giovane, che teneva all’interno della borsa anche la carta Bancomat, l’uomo ha anche tentato di prelevare i soldi dal conto, senza però riuscirvi.
Nel furto avvenuto il 18 dicembre, ai danni della signora più anziana, all’interno della borsa, oltre agli effetti personali, vi erano 1.400 euro in contanti.
In entrambi i casi, però, le telecamere lo avevano ripreso, a bordo di un ciclomotore, danneggiato nella parte anteriore, la cui targa non era visibile.
Immediate le indagini della Squadra Mobile, con gli investigatori della 3° Sezione che, in breve tempo, sono riusciti ad individuare la targa del mezzo e a risalire al suo proprietario: il 43enne ternano con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, uscito dal carcere meno di un anno fa.
Nel corso delle indagini, il 12 gennaio, in un controllo da parte della Squadra Volante, l’uomo, a bordo dello stesso ciclomotore, si era dato alla fuga, non fermandosi all’alt e poco dopo si era presentato in una stazione dell’Arma dei Carabinieri per denunciare il furto del mezzo; per questo motivo era stato deferito all’Autorità Giudiziaria per resistenza a Pubblico Ufficiale e per simulazione di reato. Il ciclomotore, rinvenuto dopo qualche giorno, ha consentito agli agenti di appurare che era lo stesso mezzo utilizzato per commettere i furti.
Al momento dell’arresto, durante la perquisizione domiciliare, sono stati rinvenuti alcuni indumenti, del tutto simili a quelli utilizzati in occasione dei furti.