Tutto inizia questa notte da una telefonata anonima al 112, probabilmente da parte di un residente della zona di Ponte Felcino: una violenta lite era scoppiata tra tre persone che se la stavano dando di santa ragione per strada.
Le verifiche dei carabinieri sono scattate immediatamente: la scena che si manifesta ai militari giunti sul posto non ha lasciato spazio a dubbie interpretazioni.
Il personale del 112 ha sorpreso in Via Puccini tre uomini che, durante un animato litigio, si stavano azzuffando tra di loro; due di essi, non contenti, avevano scaraventato il terzo uomo contro le vetrate di un esercizio pubblico, frantumandole. I carabinieri sono intervenuti e, dopo essere rimasti coinvolti in una breve colluttazione, hanno immobilizzato i litiganti e, grazie anche all'aiuto di personale di supporto chiamato come rinforzo, hanno ripristinato un clima di relativa calma. Durante la colluttazione, uni dei tre litiganti aveva anche afferrato un pezzo di vetrata rotta, cercando di difendersi e di ferire uno dei carabinieri.
E' poi intervenuta anche l'autoambulanza che ha prestato soccorso all'uomo ed ai carabinieri feriti. Fortunatamente nulla di preoccupante per tutti, giudicati guaribili in pochi giorni.
Con l'accusa di rissa, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e di danneggiamento aggravato, scattano le manette ai polsi di AV. A., classe 1972, di AV. I, classe 1965, fratelli albanesi, operai regolari sul territorio italiano, e di AR. A., classe 1968, nullafacente, anch'egli regolare in Italia, cognato dei primi due, scaraventato contro le vetrate dell'esercizio pubblico.
Inquietante l'esito degli accertamenti condotti al riguardo, per fare piena luce sull'episodio. Sarebbe infatti emerso dalle prime verifiche che AV.A e AV.I. abbiano deciso di punire il cognato AR.A. facendogliela pagare, per il comportamento violento che riserva alla moglie, ovvero alla loro sorella, vittima di percosse: l'ultima aggressione sarebbe avvenuta nel pomeriggio di lunedì, già denunciata dalla magistratura.
Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza del comando di Perugia, in attesa della direttissima disposta dall'A.G. per la mattinata di oggi.