Rischio chiusura per Euroservice per mancato rinnovo con Nestlè - Tuttoggi.info

Rischio chiusura per Euroservice per mancato rinnovo con Nestlè

Redazione

Rischio chiusura per Euroservice per mancato rinnovo con Nestlè

Mer, 11/04/2012 - 13:46

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La società cooperativa di Castiglione del Lago Euroservice, specializzata nel confezionamento di prodotti da ricorrenza, a seguito del mancato rinnovo del contratto da parte del suo principale committente, la Nestlè Italia, ha mandato oggi un grido di allarme, annunciando il rischio di cessare la propria attività.

“La presenza di Nestlè non è sostituibile e, in mancanza di questa primaria attività, non esisterebbero le condizioni minime di sostentamento della cooperativa, già minate dalla riduzione del fatturato degli ultimi anni e dalla forte perdita registrata nell’esercizio 2011, che pone l’azienda di fronte al rischio di cessazione della attività con la conseguente perdita di ogni forma di occupazione”, ha reso noto la cooperativa.

Per scongiurare tale scenario, negli ultimi mesi, si sono svolti incontri nel corso dei quali Euroservice, confortata dal sostegno dimostrato dalle istituzioni, ha continuato a mantenere ferma la richiesta di salvaguardia della azienda e di mantenimento dell’occupazione per soci e dipendenti. “Ad oggi – spiegano dalla cooperativa castiglionese – non è emerso alcun positivo riscontro da parte dell’interlocutore, ma continuiamo a essere fiduciosi sul fatto che una grande azienda come Nestlè non abbandoni quanti, da oltre 22 anni, hanno contribuito a generare ricchezza anche per la multinazionale, fornendo attività e logistica altamente qualificata, a costi notevolmente inferiori rispetto a quelli derivanti da un proprio stabilimento. Ma auspichiamo che, in caso contrario, non sia consentito a Nestlè di abbandonare questo territorio senza prima avere creato le condizioni per la sua sostituzione”.

L' Associazione regionale cooperative di produzione e lavoro Legacoop Umbria ha sottoscritto l'appello di Euroservice: “Sosteniamo con convinzione l’appello di Euroservice e auspichiamo che torni a crearsi, come avvenne nel momento della nascita della cooperativa, quel ‘cervello collettivo’ che sappia farsi carico del problema senza scadere, da parte di nessuno, nella individuazione dell’improvviso e inutile ‘capro espiatorio’ che nasconde, per motivi che al momento sfuggono, solamente la rinuncia alla battaglia prima ancora di averla combattuta”.

Euroservice è nata nel 1989, a seguito di un accordo sindacale con Perugina s.r.l. e con la partecipazione delle istituzioni locali e di Legacoop Umbria, sulla base della duplice esigenza, posta dall’azienda stessa, di ricollocare alcuni dipendenti dello stabilimento di Castiglione del Lago e di creare un’impresa che consentisse l’esternalizzazione del confezionamento di prodotti da ricorrenza, abbattendo i costi sostenuti nello stabilimento di San Sisto. Con il subentro di Nestlè Italia, poi, si è continuato a utilizzare Euroservice come stabilimento esterno, con un “rapporto di esclusiva” nelle lavorazioni, e una programmazione della attività perennemente pilotata in relazione alle risorse e ai sistemi della casa madre. “Euroservice – aggiungono dalla cooperativa castiglionese – ha risposto pienamente anche alle esigenze del territorio, ammortizzando la subentrata chiusura dell’ex stabilimento Perugina di Castiglione del Lago, con il lavoro e il reddito della cooperativa che, dopo una crescita pressoché continua, ha raggiunto nel 2007 una media di circa 100 occupati e una punta di oltre 220 unità impiegate. Nestlè Italia ha, quindi, da sempre e positivamente, condizionato l’ampliamento dell’attività e imposto i termini e la tipologia della crescita aziendale, garantendo un volume di lavoro sufficiente per sostenere la redditività dell’impresa e gli investimenti necessari in rapporto alla tipologia della gestione, sia in termini di spazi (11mila metri quadrati di stabilimento, dei quali 6mila climatizzati), che di attrezzature”. “Per rispondere alle esigenze di Nestlè Italia – sottolineano ancora dalla cooperativa – i soci di Euroservice hanno, nel tempo, fiduciosamente investito, accendendo mutui bancari e sostenendo impegni personali per capitalizzare l’impresa. Crediamo che Euroservice abbia svolto fino in fondo il proprio ruolo, anche oltre le più rosee aspettative della sua costituzione, non solo riuscendo a soddisfare le sempre crescenti esigenze della committenza, ma anche realizzando esperienze di integrazione del fatturato (limitatamente a quelle consentite da Nestlè), attraverso la fornitura di servizi per altri soggetti, con positive ricadute per l’occupazione e per la stessa multinazionale. Attività a cui si è aggiunto l’impegno diretto riversato sul territorio, come nel caso del salvataggio dei rami d’azienda del Molino Popolare del Trasimeno, in cui Euroservice è stata tra i principali protagonisti”.

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