Comune di Spoleto, bufera su riorganizzazione e dirigenti - Tuttoggi.info

Comune di Spoleto, bufera su riorganizzazione e dirigenti

Sara Fratepietro

Comune di Spoleto, bufera su riorganizzazione e dirigenti

Esplode la polemica contro la Giunta Cardarelli dopo la nomina dei dirigenti. Contro la riorganizzazione intervengono Cgil, Pd e Rifondazione
Lun, 01/02/2016 - 00:45

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Ci sarebbero profili di illegittimità nella riorganizzazione adottata dall’Amministrazione comunale nei giorni scorsi ed in particolare sulla decisione di affidare le funzioni di vigilanza edilizia al comandante della polizia municipale. A denunciarlo è la Fp Cgil di Perugia, che interviene sul dibattito contro la nomina dei dirigenti da parte del sindaco Fabrizio Cardarelli. Il sindacato non è l’unico a prendere posizione contro le decisioni prese dal primo cittadino, sulle quali la stessa amministrazione comunale sembra pronta nelle prossime ore a fare chiarezza.

Le critiche del sindacato“La riorganizzazione del Comune di Spoleto, così come disegnata dall’attuale amministrazione, – viene spiegato in una nota a firma di Patrizia Mancini della segreteria provinciale FP CGIL di Perugia – non può funzionare. In più occasioni abbiamo espresso, nelle sedi opportune e pubblicamente, le nostre perplessità, indicando quelli che a nostro avviso erano gli aspetti che manifestavano fin dall’inizio le criticità maggiori. Abbiamo chiesto chiarimenti, invitando l’amministrazione ad un confronto più proficuo e utile per l’Ente, nel tentativo di migliorare quella che, fin dall’agosto scorso, consideravamo una proposta assolutamente migliorabile. Dobbiamo ammettere che, nel tempo, sono state pochissime le risposte ricevute. Purtroppo quest’ultimo decreto del Sindaco Cardarelli conferma tutte le nostre perplessità e le criticità segnalate, andando in una direzione che come sindacato assolutamente non auspicavamo. A riguardo facciamo innanzitutto presente che le funzioni proprie del comandante della Polizia Municipale non sono compatibili con quelle relative all’edilizia e alla vigilanza edilizia che, alla luce del decreto n 11 del 26/1/2016, il sindaco attribuisce al nuovo comandante. Sulla questione è utile ricordare che la stessa Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC) si è espressa sia nel 2014 (parere n. 57/2014) che nel 2015 (parere n. 19/2015), specificando che al Comandante della PM “non può essere affidata la responsabilità di uffici con competenze gestionali, in relazione alle quali compie anche attività di vigilanza e di controllo”, sussistendo in questo caso un’ipotesi di conflitto di interesse”.

Gli avvisi di garanzia – “Riteniamo inoltre – aggiunge la Mancini – che sia assolutamente arbitrario il criterio adottato rispetto alle vicende giudiziarie che, a vario titolo, stanno coinvolgendo alcuni dirigenti del Comune di Spoleto. Non si capisce infatti come possa un avviso di garanzia, seppur al termine di un’indagine scaturita da un esposto effettuato dagli attuali amministratori, avere un peso maggiore rispetto ad una sentenza di condanna emessa dalla Corte di Cassazione, quindi definitiva o ad un avviso di garanzia scaturito da indagini non legate al buco di bilancio, al punto da rappresentare l’unica motivazione indicata nel decreto per giustificare la scelta di mettere in staff non uno, ma addirittura due dei dirigenti attualmente in organico al Comune di Spoleto. Allo stesso modo non si comprende, al netto delle capacità professionali dei singoli che in alcun modo ci sentiamo di mettere in discussione, come una sentenza passata in giudicato possa costituire un elemento premiante o, quantomeno, non rappresentare un vulnus nel curriculum professionale di un lavoratore”.

Le disfunzioni organizzative – “È opportuno manifestare anche la nostra preoccupazione – dice ancora la nota della FP Cgil – rispetto alle “disfunzioni” organizzative contenute nel decreto dove, in aggiunta alle notevoli criticità già indicate, vengono anche prospettati carichi di lavoro eccessivi in settori altamente strategici non solo per l’ente, ma anche e soprattutto per la città. Valorizzare il personale dirigenziale più meritevole non può che trovarci sempre d’accordo, ma far ricadere il peso delle scelte politiche organizzativamente sbagliate su coloro che hanno sempre manifestato capacità professionali e dedizione lavorativa appare essere più una trappola che un premio, un rischio molto più che un’opportunità. È chiaro che, alla luce di tutto questo, non possiamo esimerci dal manifestare pubblicamente la nostra assoluta contrarietà sia rispetto ai criteri adottati dal Sindaco Cardarelli e dall’assessore al personale Profili per la nomina dei dirigenti, sia rispetto a quello che si va configurando con questa ennesima riorganizzazione della macchina comunale”.

Il gruppo consiliare Pd – A gettare benzina sul fuoco è il gruppo consiliare del Pd di Spoleto guidato da Dante Andrea Rossi. “Dopo le ultime scelte riguardo ai dirigenti comunali, – commentano i consiglieri di opposizione – siamo davvero alla farsa. A dicembre, il “non piano di riorganizzazione” dell’assessore al personale Profili non ha visto la luce perchè, come dichiarò il sindaco Cardarelli, erano presenti ragioni di opportunità; ovvero rispettare l’esito delle indagini in corso da parte dell’Autorità Giudiziaria riguardo alcune attività inerenti il Comune di Spoleto. Motivazione plausibile se non fosse per il fatto che oggi, a solo un mese di distanza, ci ritroviamo ad avere “il non piano della riorganizzazione della macchina comunale” ancora in un cassetto e, invece, si definisce un organigramma delle figure apicali in totale contraddizione con le argomentazioni addotte dallo stesso Sindaco. Cardarelli, infatti, aveva affermato di voler aspettare l’esito dell’inchieste in corso. Oggi si fa l’esatto contrario, promuovendo un dirigente che, pur apprezzato sotto l’aspetto professionale e umano, è stato giudicato colpevole sino al terzo grado di giudizio per la vicenda dell’Ecomostro, ragione per cui, il Cardarelli di oggi avrebbe dovuto seguire un indirizzo coerente con le argomentazioni del Cardarelli di ieri. Pur essendo consapevoli che l’attività dirigenziale, ed in particolare quella del settore urbanistico, sia esposta a gravosi rischi di ordine penale ed amministrativo, il gruppo consiliare del Pd è fermamente convinto che quelle argomentazioni addotte da Cardarelli non avevano altra finalità se non quella di mascherare l’inconsistenza della proposta di riorganizzazione della macchina comunale presentata dall’assessore “competente” Profili”.

“Nessuna logica” – “Qual è la logica, se mai ce ne fosse una, – si chiede il gruppo consiliare del Pd – alla base delle scelte riguardo le nuove responsabilità dei dirigenti tutti? Prova ne sia la motivazione dell’incarico al nuovo comandante dei vigili urbani, ing. Coccetta: “l’ing. Massimo Coccetta riteniamo sia colui che in questa fase,fornisca le maggiori garanzie sotto questo profilo anche alla luce delle recenti e note vicende giudiziarie che hanno riguardato in prima persona gli altri dirigenti candidati, con i quali si ritiene compromesso il rapporto fiduciario con il sindaco e l’Amministrazione; infatti, pur riconoscendo agli stessi doverosamente il principio della presunzione di innocenza, i procedimenti in cui risultano coinvolti prendono le mosse da segnalazioni ed esposti direttamente presentati dagli amministratori e nei quali il Comune si considera parte lesa”. Una motivazione allucinante e incomprensibile: da una parte si esclude un dirigente perché sotto indagine giudiziaria, e dall’altra si promuove un dirigente condannato in terzo grado di giudizio! In quale sede istituzionale se ne è mai parlato?”.

Politica nel mirino – Il Pd allarga il tiro, parlando più in generale dell’attività politica della Giunta: “E’ evidente a tutti, oramai, che questa è l’Amministrazione dell’improvvisazione quotidiana e del “tirare a campare”. Incapacità di programmare scelte di governo di ampio respiro, mancanza totale di una visione di futuro di questa città. La dimostrazione più eclatante, come abbiamo avuto modo di sottolineare, il DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE privo di qualsivoglia indirizzo politico. L’improvvisazione di questa Amministrazione è quanto mai evidente nella totale assenza di partecipazione, vista anche la totale assenza di proposte. E non si può di certo sottacere come la peggior immagine di sé, la medesima l’abbia offerta sia nel progetto “Spoleto capitale italiana della cultura”, progetto tenuto segreto ai più, incluso il “facente funzioni di assessore alla cultura Angelo Giovanni Quaranta, sia nell’avvio del percorso di integrazione sanitaria tra i poli ospedalieri di Spoleto e Foligno. In questo ambito, non c’è chi non veda come l’Amministrazione Cardarelli si presenti senza una idea di progetto e, ancor peggio, senza la benché minima riflessione su come attuare questo fondamentale ed improrogabile processo. Il gruppo consiliare del Pd è convinto che la nostra città, in un periodo di crisi sociale ed economica come quello attuale,con le difficoltà quotidiane e spesso drammatiche di tante famiglie, di imprese, di lavoratori e di quei tanti che il lavoro non riescono a trovarlo, non possa permettersi il lusso di essere amministrata con un’improvvisazione degna di dilettanti allo sbaraglio”.

Rifondazione comunista – La questione dei dirigenti comunali ha portato ad intervenire anche Rifondazione comunista: “Il circolo di Rifondazione Comunista intende esprimere una propria opinione in merito alla riorganizzazione presentata dell’Amministrazione Cardarelli. Esprimiamo fortissime perplessità sull’incarico dato all’Arch. Giuliano Maria Mastroforti nominato alla Direzione Tecnica, vista la recente condanna del medesimo per i noti fatti del cosi detto “Ecomostro”, ma ci sentiamo anche di ribadire quello che abbiamo già detto all’uscita del dispositivo della sentenza di primo grado che i tecnici comunali coinvolti pagano per le responsabilità di chi, nelle sede istituzionali, ha contribuito all’approvazione del progetto, e che ha dato successivamente mandato agli uffici di procedere all’attuazione delle linee programmatiche dettate dalle amministrazioni. Ma al di là di questo aspetto che comunque riteniamo essere imbarazzante, vorremmo focalizzare il nostro intervento sul altre tematiche che caratterizzano questo Piano di Riorganizzazione approvato dalla Giunta. Si riscontra un incarico assegnato ad interim e non duraturo, nel settore dello Sviluppo Economico, un settore che noi riteniamo essere di importanza vitale e strategico, specialmente in un periodo di crisi economica e occupazionale profonda come quella che stiamo vivendo soprattutto in un territorio come quello spoletino che in Umbria è tra i più penalizzati. Rileviamo che in circa due anni non sia stata data la necessaria importanza a quello che è il tema centrale di un territorio “IL LAVORO” parola che è stata completamente derubricata dall’agenda dell’Amministrazione. Il settore Cultura e Turismo viene inglobato in una mega direzione denominata “Servizi alla Persona” perdendo così la propria autonomia e autorevolezza, necessaria invece, secondo noi, in una città come Spoleto che per propria vocazione dovrebbe avere nella Cultura e nel Turismo la sua principale risorsa, quindi un evidente ridimensionamento della strategicità di questo settore. Come rilevato anche dalle Organizzazioni Sindacali, il progetto non sembra aver comportato una riduzione apprezzabile della spesa del Comune e la stessa ha generato un peggioramento delle relazioni sindacali in quanto è venuta meno la possibilità di confronto per il raggiungimento di un accordo a vantaggio anche di tutti i dipendenti del Comune di Spoleto. Insomma: cambiare tutto per non cambiare niente”.

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